Il cambiamento è nell'aria e, anche se non è chiaro che direzione prenderà, uno dei punti centrali legati alle politiche sulla sicurezza a Genova si discuterà a partire da oggi. Il contesto sarà quello della riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, fissato in giornata in Prefettura. Lo sfondo è quello delle inchieste che in queste settimane hanno riguardato la polizia locale di Genova, il suo ex comandante e l'ex assessore della passata giunta di centrodestra. Segnali di un cambiamento necessario, per imprimere al nuovo governo della città una rotta in discontinuità con il passato, ne sono arrivati in questo primo mese dopo il cambio della guardia a Palazzo Tursi. Che strada prenderanno, sarà più chiaro nelle prossime ore, in primis con la riunione alla quale prenderanno parte i rappresentanti delle forze dell'ordine, insieme al comune. E da lì si inizierà a discutere anche di assetti e modelli, uno su tutti quello attorno al quale è stata modellata la sicurezza di Genova almeno negli ultimi 4 anni.
Al centro c'è un tema, sul quale si discute da tempo: la tripartizione nel controllo del centro storico, tra polizia, carabinieri e polizia locale, su cui si è basato il coordinamento sul territorio dalla creazione del nucleo di polizia municipale ad hoc per funzioni di sicurezza, presidio e repressione del territorio, percorso avviato dalla scorsa amministrazione rafforzando gli organici che ora superano nei numeri quelli della questura di Genova, compresi i commissariati anche distaccati del levante.
Il prossimo Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica affronterà "un nodo cruciale", dice Roberto Traverso, segretario genovese del Siap, sindacato di polizia. Che sul tema del possibile smantellamento del dispositivo di tripartizione sul centro storico, ribadisce una posizione espressa da tempo. Si tratterebbe di "una svolta attesa" in quello che per il sindacato è stato un "errore istituzionale".
"La tripartizione fu introdotta nel 2022 durante l’amministrazione del sindaco Bucci, con l’assessore alla sicurezza Garassino - dice Traverso - e fu da subito considerata dal SIAP come una scelta istituzionalmente sbagliata e operativamente inefficace, pur nascendo formalmente con l’obiettivo di migliorare il presidio del territorio, in realtà ha generato una confusione di ruoli e competenze tra le forze in campo, minando l’efficacia dell’azione complessiva nel centro storico cittadino".
Il problema, secondo il sindacato di polizia Siap, sta nell'aver incrinato equilibri di gestione e competenze.
"È fondamentale ribadire ancora una volta -conclude Traverso - che le nostre critiche non sono mai state rivolte contro il personale della Polizia Locale, che consideriamo una risorsa importante per il sistema sicurezza. La critica era politica e istituzionale, non operativa, e nasceva dalla convinzione che certe scelte, soprattutto se imposte dall’alto senza condivisione, finiscono per danneggiare tutti, anche chi è chiamato a svolgerle sul campo. Il ritorno a un modello bipartito di gestione del centro storico tra Polizia di Stato e Carabinieri, con il supporto puntuale e non sostitutivo della Polizia Locale rappresenta un ritorno al buon senso e all’equilibrio istituzionale".
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