![Ex Ilva, il ministro Urso: "Non c'è alcun piano di chiusura: la produzione continuerà. A Genova nessuno andrà in cassa integrazione"](https://www.lavocedigenova.it/typo3temp/pics/e_65b60ea04d.jpg "Ex Ilva, il ministro Urso: "Non c'è alcun piano di chiusura: la produzione continuerà. A Genova nessuno andrà in cassa integrazione"")
“Lo SkyMetro non si farà. Non abbatteremo una scuola per un progetto fantomatico non cantierabile su cui il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non intende concedere proroghe, neppure quella chiesta dalla precedente amministrazione”. Inizia così il video pubblicato pochi minuti fa dalla sindaca di Genova Silvia Salis relativamente al sistema di trasporto pubblico che avrebbe dovuto interessare la zona della Val Bisagno.
“Lo sapeva bene anche la precedente amministrazione, che in data 16 maggio ha chiesto una proroga che ora il Ministero intende non concedere - spiega ancora Salis -. Ma noi non possiamo andare avanti con questo progetto, perché – come già detto – non solo non è cantierabile, ma prevede anche l’abbattimento di una scuola, il suo spostamento altrove, e per farlo non ci sono i fondi. Inoltre, il progetto include una serie di prescrizioni del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che non è possibile attuare né portare a termine nei tempi imposti. Tutto questo dimostra una cosa: il centrodestra ha fallito. In tre anni ha speso 19 milioni di euro in progettazione senza arrivare a un progetto realizzabile. E ora viene chiesto a noi, in pochi mesi, di trovare una soluzione che loro non sono riusciti a individuare in tre anni, pur disponendo di risorse pubbliche ingenti.
Noi sappiamo che alla Val Bisagno serve un sistema di trasporto rapido ed efficiente. E ci impegniamo, ascoltando le istituzioni – sia sul territorio sia a livello nazionale – e confrontandoci con i cittadini e le cittadine, a trovare una soluzione concreta. Questa amministrazione non proporrà slogan o promesse elettorali. Lavoreremo ogni giorno, con serietà e determinazione, per trovare soluzioni vere”.
La decisione è arrivata dopo che, questa mattina, il Mit ha stabilito che i fondi destinati alla realizzazione dell'opera, pari a 398 milioni di euro, non si possono utilizzare per finanziare progetti alternativi e che non saranno concesse proroghe oltre al 31 dicembre di quest'anno.