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Attualità | 10 luglio 2025, 13:17

Patto contro lo sfruttamento lavorativo: siglato un Protocollo d’intesa quadriennale

Accordo tra istituzioni, sindacati e associazioni per contrastare caporalato e intermediazione illecita: Coldiretti e sindacati in prima linea per la legalità e la tutela dei diritti

Patto contro lo sfruttamento lavorativo: siglato un Protocollo d’intesa quadriennale

E’ stato siglato questa mattina, giovedì 10 luglio, l’accordo cruciale per la prevenzione dello sfruttamento lavorativo nella Provincia di Genova. La cerimonia ufficiale di sottoscrizione del Protocollo d’Intesa si è svolta presso la Sala del Consiglio Metropolitano di Palazzo Doria-Spinola e contemporaneamente in Prefettura a Genova, sancendo un impegno che avrà una durata di quattro anni. 

Questa intesa rappresenta una strategia ampia e condivisa per contrastare il caporalato e ogni forma di intermediazione illecita. Alla sua sottoscrizione e celebrazione hanno partecipato un vasto schieramento di attori, inclusa la Prefettura di Genova, con la presenza di sua eccellenza il prefetto Cinzia Torraco, Regione Liguria, con il Presidente Marco Bucci, il Comune di Genova, le Forze dell’Ordine, gli enti ispettivi e previdenziali, le associazioni di categoria, il mondo del lavoro, le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative – Cgil, Cisl e Uil – e le parti datoriali.

Tra i promotori dell'iniziativa, Coldiretti Genova, rappresentata dal Presidente Luca Dalpian e dal Direttore Paolo Campocci, ha fermamente ribadito l'importanza di un'azione coordinata e permanente contro lo sfruttamento. Dalpian e Campocci hanno dichiarato: “Quella di oggi è una tappa importante nel percorso di tutela della legalità e dei diritti fondamentali nel mondo del lavoro”. Hanno inoltre specificato che “Coldiretti Genova conferma il proprio impegno concreto a fianco delle istituzioni per contrastare ogni forma di intermediazione illecita, promuovendo il rispetto del contratto provinciale di lavoro, delle norme sulla salute e sicurezza e dei principi di trasparenza che devono caratterizzare l’agricoltura ligure”. 

Coldiretti si impegna attivamente nel nuovo tavolo di coordinamento e monitoraggio, presieduto dal Prefetto e istituito in Prefettura. Nello specifico, l'organizzazione agricola continuerà a fornire informazioni e assistenza tramite i propri sportelli territoriali per supportare le imprese nell'applicazione corretta dei contratti di lavoro, offrendo indicazioni sulle assunzioni di manodopera (stagionale e non) e sulla normativa vigente, inclusi gli sgravi contributivi. Inoltre, promuoverà seminari e percorsi formativi per diffondere la cultura della legalità nel settore agricolo, tutelando sia i lavoratori che gli imprenditori virtuosi. Coldiretti si impegna anche a monitorare le imprese associate che impiegano manodopera e a segnalare tempestivamente eventuali situazioni non conformi agli enti competenti.

Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil hanno enfatizzato l'importanza del Protocollo nel contesto della loro missione di difesa dei diritti dei lavoratori e dell'affermazione della legalità. Igor Magni, Paola Bavoso e Giuseppe Gulli hanno congiuntamente affermato: “Innanzi tutto, occorre dare piena efficacia agli strumenti già a disposizione per il contrasto allo sfruttamento. Con il protocollo affermiamo ancora una volta l’impegno quotidiano teso al miglioramento delle condizioni lavorative delle persone più esposte come, ad esempio, gli immigrati. Occorre vigilare sul rispetto dei contratti, su salute e sicurezza, sulla formazione, sul diritto alla casa e l’accesso alla sanità e ai servizi sociali”. I sindacati hanno inoltre sottolineato che “Mettersi in rete con enti, istituzioni, associazioni e parti datoriali consentirà un cambio di passo anche rispetto alla cultura del contrasto allo sfruttamento lavorativo. Non è una sanzione che può migliorare le condizioni di vita dei lavoratori sfruttati, ma l’allontanamento dal mercato del lavoro di quelle imprese deleterie per la società che, con le loro azioni criminali, hanno agito in violazione dei diritti umani. Questo deve essere chiaro”. In conclusione, Dalpian e Campocci hanno ribadito che “Solo attraverso una rete forte e coesa tra istituzioni, forze sociali e imprese sarà possibile prevenire e contrastare in modo efficace ogni forma di sfruttamento, tutelando la dignità del lavoro e garantendo condizioni eque e trasparenti in tutti i settori produttivi”.


 

C.O.

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