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Attualità | 12 luglio 2025, 17:42

Pescatori di acciughe trovano uno squalo mako nella loro rete

L’esemplare è stato pescato al largo di Deiva Marina. Questa specie, considerata in via di estinzione, è pericolosa per l’uomo, anche se gli attacchi sono rari

Foto ANSA Liguria

Foto ANSA Liguria

Un giovane esemplare di squalo mako è stato catturato nelle reti di un peschereccio durante una battuta di pesca alle acciughe lungo le coste liguri, a circa due miglia al largo di Deiva Marina.

L’imbarcazione, denominata Lupa e proveniente da Sestri Levante, ha recuperato l’esemplare di circa 1,20 metri insieme a oltre cento casse di acciughe.

L’esemplare è stato liberato.

Lo squalo mako (Isurus oxyrinchus), noto anche come mako pinna corta o ossirina, è una specie di grande squalo appartenente alla famiglia Lamnidi, caratterizzata da un corpo cilindrico, pinne pettorali piccole e una pinna dorsale rigida. È noto per essere il più veloce tra gli squali, capace di raggiungere velocità fino a 100 km/h, e può saltare fuori dall’acqua fino a 7 metri di altezza. La specie è presente nelle acque tropicali e subtropicali, ma è rara nel Mar Mediterraneo, dove è considerata in pericolo di estinzione a causa della pesca intensiva per la sua carne pregiata e per la cattura accidentale nelle reti da pesca.

Il mako è un predatore agile e potente, che si nutre principalmente di pesci azzurri, calamari e tonni, ma può attaccare anche prede di dimensioni maggiori come marlin e pesce spada. A differenza della verdesca, uno squalo innocuo per l’uomo, il mako può essere pericoloso, anche se gli attacchi sono rari. Nel giugno scorso, un altro esemplare era stato avvistato nel Tirreno, al largo di Marina di Pisa.

La cattura di questo giovane mako in Liguria rappresenta un evento significativo, data la rarità della specie nei nostri mari e il suo stato di conservazione critico, riconosciuto a livello internazionale dall’IUCN. La specie è inclusa nell’Appendice II del CITES, che ne regola il commercio internazionale, e la sua popolazione è in diminuzione a causa della pesca eccessiva e delle catture accidentali.

Redazione

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