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Sport | 15 luglio 2025, 18:41

Un nuovo nome per il "Ferraris"? I genoani dicono no: «Lo stadio di Genova è intitolato così dal 1933 e così dovrà sempre essere»

Reazione netta all'ipotesi di rebranding per il futuro: «Giusto guardare avanti e pensare a miglioramenti per uno stadio che ne ha bisogno, ma sempre nel rispetto della storia»

Un nuovo nome per il "Ferraris"? I genoani dicono no: «Lo stadio di Genova è intitolato così dal 1933 e così dovrà sempre essere»

«Lo stadio di Genova, "il campo del Genoa" come veniva chiamato un tempo, porta il nome di Luigi Ferraris dal 1° gennaio del 1933 ed il suo nome dovrà essere questo per sempre».

E' una posizione netta, che non lascia spazio ad appelli o dubbio alcuno, quella dell'Associazione dei Club Genoani e del suo Comitato storico su di un aspetto del futuro dell'impianto di Marassi, da mesi ormai al centro della discussione politica e con le due società calcistiche concessionarie.

Proprio sul tema, nelle ultime ore sono emersi dettagli ulteriori rispetto a quella che è la proposta formulata lo scorso marzo da parte di Cds, Genoa e Sampdoria per l'acquisizione da 14,5 milioni dello stadio. Tra queste, non solo l’inserimento di tre medie superfici commerciali al piano terra o l'incremento dei posti auto disponibili da parte del Comune di Genova. 

A far alzare le barricate alla tifoseria rossoblù è però la richiesta della «piena libertà di definire il nuovo nome dello stadio» dai proponenti di un'offerta che comunque, va ricordato, era stata partorita con un'altra Giunta a Palazzo Tursi. Un aspetto non da poco: se per il centrodestra la cessione era plausibile, la sindaca Salis non ha mai fatto segreto di non aver alcuna intenzione di alienare dal patrimonio comunale lo stadio, smentendo anzi ancora una volta in queste ore l'ipotesi.

E ora avrebbe trovato una sorta di alleato inatteso, vista la sua mai celata fede calcistica, nel rivedere la proposta di quattro mesi or sono. «Senza alcun se o ma, o necessità di dibattiti, e indistintamente dai colori degli schieramenti e dalle simpatie calcistiche, è necessaria una forte e chiara presa di posizione da parte delle istituzioni e dei suoi rappresentanti per affermare e garantire che questa non è altro che una boutade estiva e che, in alcuna maniera, si può portare avanti una simile follia» ricorda l'ACG.

«È giusto guardare avanti, ne siamo consapevoli, e pensare a miglioramenti per uno stadio che certamente di questo ha bisogno, ma sempre nel rispetto della storia, che non si può né cambiare, né cancellare», aggiunge l'ACG. Proprio per questo, per ricordare, domenica 20 luglio, «in prossimità dei 110 anni dalla sua scomparsa, raggiungeremo il luogo nel quale Luigi Ferraris perse la vita, il Monte Maggio, al confine tra le province di Vicenza e Trento» aggiungono.

E così, mentre in Comune si lavora a un confronto coi proponenti - Cds, Genoa e Samp - con sullo sfondo una situazione economica che rende difficile ipotizzare una riqualificazione interamente pubblica dell’impianto, c'è un nuovo punto fermo, stavolta da parte dei tifosi rossoblù: «Nome e luogo dello stadio di Genova non si toccano, ne' si toccheranno mai. Ieri, oggi, domani Luigi Ferraris».

Mattia Pastorino


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