Un intervento impopolare ma ritenuto indispensabile: con queste parole la sindaca Silvia Salis ha spiegato l’aumento dell’IMU varato nei giorni scorsi dalla giunta comunale nell’ambito della manovra di riequilibrio di bilancio da approvare entro il 31 luglio. In sintesi, come annunciato, nel dettaglio l’aliquota salirà dallo 0,78 all’1,06 per cento e si applicherà a partire dal saldo dell’Imu di dicembre 2025. Secondo le stime, saranno coinvolti circa 27.000 alloggi, per un gettito aggiuntivo di 5,3 milioni di euro.
“È ovvio che la manovra ha creato malcontento e non è stata presa a cuor leggero – ha detto Salis – ma era necessaria per garantire il funzionamento della macchina comunale e sostenere i servizi fondamentali: asili, scuole, disabilità, anziani. Nei primi giorni del mio mandato ho trovato uno sciopero delle maestre sotto Palazzo Tursi. Abbiamo promesso che ci saremmo fatti carico della situazione e oggi, con questa manovra, manteniamo quella promessa”.
Il riequilibrio vale oltre venticinque milioni di euro, dei quali venti milioni ottenuti attraverso spostamenti e razionalizzazioni, e 5,3 milioni provenienti da un aumento selettivo dell’IMU, che colpisce i canoni concordati. “Capisco il sacrificio chiesto ai proprietari – ha aggiunto la sindaca – ma siamo davanti a un bivio: o si smantellano lentamente i servizi e li si rende accessibili solo a chi può permetterseli, o si chiede a tutta la collettività di contribuire. Noi abbiamo scelto la seconda strada. Il bilancio è un atto politico, racconta l’idea di società che si vuole costruire”.
L’assessore al Bilancio Alessandro Terrile ha spiegato nel dettaglio i numeri della manovra: “Dal 20 giugno il Comune rischiava di dover chiudere il Museo della Lanterna e quello dell’Emigrazione. Abbiamo trovato richieste di risorse in aumento per oltre 51 milioni di euro da qui a fine anno. Abbiamo rinviato spese non urgenti al 2026, trovato 20 milioni attraverso economie di gestione e altri 5,3 con l’intervento fiscale, che saranno interamente destinati a scuola e sociale”.
Nel dettaglio, sette milioni saranno investiti sul welfare, 5,7 milioni sulla scuola, con assunzioni di personale e insegnanti da completare entro il 27 luglio, in tempo utile per non perdere le graduatorie. Altri fondi saranno destinati a strade (2 milioni), verde pubblico (1,5 milioni) e pulizia dei rivi (2 milioni).
Terrile ha anche sottolineato le criticità ereditate: 14 milioni di euro bloccati per una partita di crediti non riscossi da AMT, e spese già impegnate dalle precedenti amministrazioni, come i 2 milioni per l’Ocean Race.
Ma il lavoro della giunta non si ferma qui: è già prevista una seconda manovra entro fine luglio per sbloccare investimenti nei municipi, con modifiche al piano triennale delle opere. “Vogliamo che siano i territori a decidere come spendere le risorse – ha spiegato Terrile – e per farlo stiamo liberando fondi già stanziati, senza toccare le tasche dei cittadini”.
L’assessora alle Politiche sociali Lodi ha chiarito che l’aumento dell’IMU serve anche a coprire obblighi contrattuali sui servizi già affidati e a pagare correttamente educatori e personale sociale. “Senza questo intervento – ha detto – non avremmo potuto garantire l’assistenza a minori, anziani e disabili. Abbiamo destinato risorse precise: 4 milioni per i minori, un milione per i centri famiglia, oltre 800mila euro per i disabili e altri interventi trasversali. Siamo partiti da una situazione critica ma stiamo invertendo la rotta”.
Anche l’assessora alla Scuola Rita Bruzzone ha parlato di “manovra sofferta”, ma necessaria per non lasciare indietro i più fragili:
“Da settembre a dicembre avremo oltre 3 milioni a disposizione per sostenere i bambini con disabilità, compresi quelli che frequentano le scuole paritarie. A questo si aggiungono fondi per la ristorazione scolastica (1,75 milioni), il trasporto disabili (530mila euro) e l’acquisto di ausili per l’igiene personale e la mobilità. Stiamo stabilizzando circa 84 lavoratori del comparto educativo, con un’attenzione particolare a nidi e scuole dell’infanzia”.
Una manovra d’urgenza, quindi, pensata per tamponare falle e mettere al sicuro i servizi fino a dicembre. “Ci rendiamo conto delle critiche – ha concluso Salis – ma crediamo serva una coscienza collettiva sul valore del welfare. Quando non si trova posto in un asilo pubblico, si è costretti a pagare il privato. Noi abbiamo scelto di non abbandonare le famiglie. Il bilancio non l’abbiamo costruito noi, ma siamo saliti su un treno in corsa. Dalla prossima manovra inizieremo a guidarlo davvero”.














