Incuria, degrado, sfalci mancati, rifiuti abbandonati: i cimiteri genovesi finiscono, ancora, al centro del dibattito cittadino. A riaccendere i riflettori è stata una segnalazione partita da Franca Bolognini, la madre di Alessandro Fontana, sulla situazione presso il cimitero Cabona di Rivarolo, dove riposa il giovane scomparso tragicamente il 2 dicembre 2014. "Sacchi con resti di casse e ossa trattati come rifiuti speciali, erba altissima piena di insetti e persino bisce, transenne ovunque. In presenza di degrado, la vecchia gestione comunale anziché riparare, transennava. Persino il sagrario dei partigiani è transennato per un’infiltrazione”, aveva dichiarato.
Da qui, abbiamo fatto il punto della situazione con Emilio Robotti, assessore alla Mobilità e delegato ai Servizi cimiteriali nella nuova giunta guidata da Silvia Salis.
"Per quanto riguarda questa segnalazione – spiega Robotti – abbiamo risposto comunicando com’è la situazione e quali sono gli interventi programmati. I resti trovati, mi è stato assicurato dai dirigenti del servizio, si trattavano in realtà di rifiuti di tipo normale, come rami o pezzi di legno, momentaneamente accatastati in attesa del ritiro da parte di Amiu. Lo sfalciamento in quella zona, comunque, è stato effettuato".
L’assessore non nasconde la complessità dell’intero sistema: "Siamo saliti in carica da un mese e mezzo. Quello che c’era, era quanto abbiamo trovato. I cimiteri sono trentacinque, non sono pochi, e c’è un programma di sfalciamento e pulizia dato in appalto. Questo, al momento, ha garantito un servizio migliore, soprattutto perché evita i problemi di turnover o l’impossibilità ad assumere. Il personale è ridotto all’osso, continua ad andare in pensione e non viene rimpiazzato. Con l’esternalizzazione possiamo almeno programmare meglio gli interventi".
Una programmazione che, però, non si limita al taglio dell’erba: "I servizi cimiteriali sono estremamente complessi. La manutenzione non è solo sfalcio, ma anche sicurezza. In certi casi serve interdire il passaggio o intervenire con opere strutturali per evitare crolli. Negli ultimi anni si è cercato di intervenire su situazioni pericolose per gli utenti e per gli operatori: vogliamo scongiurare incidenti". chiarisce Robotti.
Il nodo resta quello delle risorse: "L’impegno dell’amministrazione sarà quello di agire con le risorse disponibili e cercarne di nuove, rispondendo con serietà ai cittadini. Parliamo di luoghi legati al dolore, alla memoria, al sentimento religioso: sono situazioni delicate. Chi amministra deve saper individuare le priorità".
E le differenze tra i cimiteri si fanno sentire: "Staglieno è un mondo a parte, anche per il patrimonio monumentale. Lì possiamo fare cultura, abbiamo convenzioni con l’università, con il Teatro dell’Ortica come già accaduto. Diverso il discorso per i piccoli cimiteri disseminati in città: hanno problemi di sorveglianza, apertura, piccola manutenzione. Una volta c’era un corpo di operai-manutentori, oggi il sistema è più efficiente in alcuni aspetti, ma tutto dipende dalle risorse. E dopo il riequilibrio di bilancio, la situazione resta complicata anche su altri macro-temi cittadini".
Nel dettaglio, gli interventi più recenti "vanno dall’illuminazione, piuttosto che la progettazione e realizzazione di ossari: non è solo quindi manutenzione, c’è anche la gestione degli spazi e di quello che riguarda la gestione dei resti dei defunti. Onestamente, sono lavori anche piuttosto importanti che non riguardano solo Staglieno, ma altre situazioni come Fontanegli e Montesignano”.
Un piano esiste, assicura Robotti, ma non tutto può essere fatto subito: "C’è un programma per la manutenzione su tutti i 35 cimiteri. Bisogna però scaglionare gli interventi, partendo dai più urgenti, specie per quanto riguarda la sicurezza: non solo grandi strutture, ma anche semplici gradini rotti. La priorità è evitare rischi".
Infine, un appello alla collaborazione: "Le segnalazioni dei cittadini sono fondamentali, anche per cose apparentemente minori, come erba alta o rifiuti da smaltire. Se vengono segnalate, è più facile intervenire in tempo. Ben vengano, quindi, le segnalazioni. Sono utilissime".