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Attualità | 24 luglio 2025, 08:02

West Nile, sale l'attenzione dei sistemi di sorveglianza: via a una nuova fase di disinfestazione in città

Dopo il cluster nel Lazio e i casi in Campania, l'infettivologo Matteo Bassetti lancia l'allarme: "Italia non in grado di fare prevenzione. Nessuna indicazione ai comuni ne ai medici"

West Nile, sale l'attenzione dei sistemi di sorveglianza: via a una nuova fase di disinfestazione in città

Si alza l'attenzione sulle arbovirosi, dopo il cluster di West Nile rilevato nel Lazio e i casi in Campania. Nessuna segnalazione per ora dalla Liguria, dove negli anni scorsi non erano mancati rilevamenti poi trasmessi al servizio di sorveglianza nazionale. Si tratta di malattie infettive sulle quali l'attenzione si alza in particolare in periodo estivo, trasmesse dalle zanzare, comuni nel caso della West Nile o anche virus del Nilo occidentale, dalla specie delle zanzare tigri invece nel caso della Dengue. Ma ci sono poi Zika e Chikungunya, nomi esotici che abbiamo imparato a conoscere in questi anni anche in Liguria e in Italia. E richiamano l'attenzione sul fronte della prevenzione.

"Non solo il Lazio ma abbiamo sentito casi anche in altre regioni tra cui Campania e tutto il Nord, e questo dimostra che l'Italia non è in grado di fare prevenzione", avverte l'infettivologo genovese Matteo Bassetti via social. "Non è in grado di farla a livello locale, regionale, nazionale, noi corriamo sempre ai ripari quando? Quando i buoi sono scappati". 

E' uno sfogo social ma anche un allarme quello di Bassetti, che riguarda le mancate misure prese a livello generale in Italia e regioni e comuni che procedono in ordine sparso, senza un coordinamento. "Non sono state date indicazioni ai comuni - dice, dopo che sul fronte West Nile si è anche registrata una vittima, a Latina - su come fare le disinfestazioni per le zanzare, non siamo in grado di fare prevenzione insegnando ai cittadini su come evitare di farsi pungere dalle zanzare e neanche insegnando ai medici su come diagnosticare la West Nile: siamo sempre in ritardo, e questa volta non si potrà dire che è colpa dei vaccini perché questa volta vaccini e terapie non ce ne sono. Il problema è solo di un paese, che la prevenzione non la sa fare".

Sì, perché per la West Nile non esiste un vaccino né una cura specifica. Si tratta di un'infezione che nella maggiorparte dei casi dà un quadro sintomatologico simil-influenzale, ma che su pazienti anziani, over 80, fragili o immunocompromessi, può dare sintomi gravi ed evoluzioni neurologiche, complesse da trattare.

Per questo la prevenzione e i piani di disinfestazioni locali diventano fondamentali, in particolare in contesti climatici in cambiamento come quelli che attraversa anche l'Italia, come il resto del Mediterraneo, in cui si presentano, e ormai da almeno 15 anni, malattie tipiche di altri scenari. Diventate, inoltre, endemiche: "dimostra - dice Bassetti - che si tratta di zanzare che si sono infettate sul nostro territorio, non più casi importati ma una malattia che va trattata come ormai endemica".

A Genova intanto è già partita la seconda fase di disinfestazione curata dal Comune nei quartieri e nelle aree a rischio. Trattamenti antilarvali per interrompere il ciclo di riproduzione delle zanzare, che infestano aree particolari e censite della città, sulle quali è in corso un monitoraggio attivo. I trattamenti utilizzati, che hanno un minore impatto ambientale rispetto a quelli 'adulticidi', vengono curati dall'Ufficio Animali di Palazzo Tursi. E sono ciclici, basati su uno standard temporale ma pronti ad evolvere anche a seconda degli scenari meteo che possono richiedere nuovi passaggi.

Valentina Carosini

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