Pochi giorni fa, il ministro del Made in Italy Adolfo Urso ha annunciato la presenza a Genova il prossimo 4 settembre per parlare del destino dell’ex Ilva e discutere della possibile realizzazione di un forno elettrico nell’impianto siderurgico.
“Come Partito Democratico - ha ribadito la consigliera Canessa Cerchi - abbiamo sempre difeso la destinazione industriale di quelle aree, e l ‘abbiamo fatto anche nei confronti della giunta passata, nel quale ci venivano presentati piani alquanto fantasiosi. Nel secondo consiglio, tra l’altro, si era parlato di utilizzare le aree Ilva come parcheggio per i Tir, quando avevano ribadito che quelle aree devono mantenere la finalità industriale”.
La consigliera di maggioranza ha poi ricordato che la finalità industriale è data da un accordo di programma del 2005, un accordo sottoscritto tra tutte le parti sociali e le istituzioni cittadine, regionali e nazionali. “Quell’accordo di programma teneva insieme sia l'aspetto del lavoro, sia quello ambientale. Ed è una cosa fondamentale sulla quale noi non ci dobbiamo mai dimenticare, perché lavoro e ambiente devono andare di pari passo”.
“Vorrei partire dall’accordo di programma citato - ha esordito la Sindaca Silvia Salis rispondendo all’interrogazione del Partito Democratico -. Analizzate quale che saranno le necessità di spazi per un eventuale piano che presenterà il Ministro e il ministero, è necessario capire sulle altre aree, in che modo si può agire per creare nuove opportunità per Genova”.
Per Salis questo è il primo punto perché, come ha ribadito, le aree devono rimanere a ‘destinazione industriale, siderurgica’ come più volte ribadito.
“Ci possono essere delle aree nuove, o meglio delle aree che eccedono la necessità della siderurgia - prosegue Salis - che vanno comunque considerate e possono essere una grande leva di sviluppo”.
C’è un ma, e la stessa Salis lo evidenzia: “Pensare di abbandonare la siderurgia in Italia è un grosso rischio, è un grosso problema. Detto questo, non possiamo abbandonarci al lavoro tanto per il lavoro, l'industria tanto per l'industria. L'importanza e la necessità di avere una guida equilibrata nelle città coinvolte come Taranto e Genova sta nel fatto che bisogna trovare un equilibrio tra la necessità di lavorare, tra la necessità dello sviluppo dell'industria e la necessità di guardare all'ambiente, la sostenibilità in un mondo nuovo che trenta anni fa, quaranta anni fa non esisteva”.
Per la sindaca sono necessari risposte su entrambi i filoni, quello ambientale “per capire le reali ricadute che però vanno guardate senza dogmatismo”, e quelle occupazionali "perché non possiamo pensare di terziarizzare l'Italia e soprattutto questa città”.
“Si potrebbe anche pensare di vivere di turismo - ha proseguito -, ma è molto pericoloso vivere di una sola cosa, lo sappiamo tutti. Per cui questo è qualcosa sul quale ci dobbiamo impegnare. Affronteremo questo problema senza avere un partito preso. È questa l'impegno di un'amministrazione equilibrata. Quindi io ho chiesto al ministro Urso di venire qua, gli ho chiesto di dirci qual è il reale piano per Genova, in che modo eventualmente Genova può separarsi da Taranto, perché anche questo non è chiarissimo e anche questa è una nota importante”.














