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Municipio Levante | 17 agosto 2025, 08:00

San Desiderio, dal conflitto all’integrazione: “Un modello di convivenza e rigenerazione”

Il presidente Bogliolo: “Rispetto per i ragazzi e tutela dei residenti: oggi il quartiere raccoglie i frutti di quel percorso”. Presto restyling di piazza Grosso e un progetto per l’ex Depositeria della Polizia Locale

San Desiderio, dal conflitto all’integrazione: “Un modello di convivenza e rigenerazione”

Dal conflitto all’integrazione, grazie a un percorso condiviso che ha visto al centro i residenti del quartiere e i giovani stranieri non accompagnati.

San Desiderio, sulle alture del levante cittadino, ha vissuto un percorso di rinascita diventando un esempio di collaborazione tra istituzioni, cittadini e associazioni.

A raccontarne le fasi è Federico Bogliolo, presidente del Municipio IX Levante: “San Desiderio è fantastico. Inizialmente c’era una criticità seria: il rapporto tra residenti e minori non accompagnati. Ma non potevamo permetterci di penalizzare né gli uni né gli altri. Ai ragazzi bisognava garantire un percorso di crescita, ai cittadini la possibilità di vivere serenamente. La chiave è stata il rispetto reciproco”.

Il cammino non è stato semplice. In un primo momento, i ragazzi vennero inseriti nei circuiti educativi cittadini con l’aiuto di Regione e Asl. “Dopo alcuni mesi - ricorda Bogliolo - sono stati trasferiti in strutture più adatte e diffuse sul territorio. Il quartiere ha convissuto con loro per oltre un anno, non senza difficoltà. Alla fine i residenti hanno visto crescere quei ragazzi e hanno capito che si trattava di un passaggio temporaneo".

Quell’esperienza ha lasciato un’eredità positiva, quella del rapporto consolidato tra istituzioni e cittadini. “Dopo quella fase - sottolinea ancora il presidente di Municipio - con i residenti abbiamo potuto affrontare altri temi, con un clima nuovo e costruttivo”.

San Desiderio oggi è al centro di un programma di rigenerazione urbana. Piazza Grosso, centro del quartiere e area con capolinea del bus, sarà oggetto di un restyling il prossimo anno.

Un altro snodo cruciale riguarda l’ex depositeria della polizia locale, in via di cessione a un privato. A proposito Bogliolo spiega: “Abbiamo chiesto che parte dell’area venga destinata alla collettività: verde pubblico, giochi per bambini, spazi per picnic. È una richiesta accolta con entusiasmo dai residenti, che vedono un futuro diverso per il loro quartiere”.

San Desiderio non è solo un quartiere residenziale: è anche entroterra, boschi, sentieri e torrenti. Qui il rischio idrogeologico è sempre presente. “Abbiamo lavorato molto sulla pulizia dei boschi e della rete sentieristica - racconta Bogliolo -. Grazie al sostegno delle associazioni, come gli Amici di San Desiderio, ogni anno effettuiamo interventi sui fiumi. Pulire a monte è fondamentale: così evitiamo che l’acqua trovi ostacoli e riduciamo i rischi a valle”.

Il “caso San Desiderio” è diventato per Bogliolo una sorta di manifesto del suo modo di amministrare: mettere il territorio davanti alla politica. “Sono sempre stato un amministratore atipico - conclude -. Ho criticato anche la mia parte quando c’era da farlo, perché prima di tutto vengono i cittadini. Se c’è da ringraziare, ringrazio; se c’è da criticare, critico. L’importante è essere corretti e istituzionali”.

E guarda avanti: il 21 agosto la sindaca visiterà Levante per affrontare insieme le situazioni più critiche. “San Desiderio dimostra che, se istituzioni e comunità lavorano insieme, anche da un problema possono nascere occasioni di crescita. È questo lo spirito che dobbiamo portare avanti”.

Isabella Rizzitano

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