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Attualità | 05 settembre 2025, 14:08

Violenza di genere, il numero 1522 su bus e pensiline: al via il progetto a Genova

La proposta in Commissione: coinvolti Centri antiviolenza, Municipi e Confcommercio. Assessora Bruzzone: “La violenza è tutti i giorni, a tutte le ore”

Violenza di genere, il numero 1522 su bus e pensiline: al via il progetto a Genova

Diffondere il numero antiviolenza 1522 in maniera capillare, affiggendolo alle pensiline e sui bus AMT. È questa la proposta portata alla Commissione V dalla consigliera Sara Tassara (Lista civica Silvia Salis sindaca) e discussa alla presenza delle assessore alle Pari opportunità Rita Bruzzone e al Welfare Cristina Lodi, insieme alle rappresentanti dei Centri antiviolenza (CAV), delle delegate municipali e di Confcommercio.

L’iniziativa si inserisce nel solco di esperienze già attuate in altre città italiane e riprende quanto avvenuto a Genova negli scorsi anni, quando alcuni sedili rossi a bordo dei bus erano stati dedicati a sensibilizzare sul tema della violenza di genere.

“Parlare di apporre il numero 1522 e altro materiale informativo sui bus e sulle pensiline – dice l’assessora alle Pari opportunità Rita Bruzzone – è lo spunto per programmare anche altri tipi di intervento: combattere la violenza di genere non è solo organizzare eventi per il 25 novembre, la violenza è tutti i giorni, a tutte le ore. È nei nostri piani riaprire sia i tavoli sulle Pari opportunità che quelli legati alla violenza di genere, includendo la parte politica e i Municipi, le associazioni di categoria, le associazioni, i CAV stessi. Dobbiamo ripensare all’educazione affettiva e pensare anche alla violenza che colpisce altre fasce della nostra popolazione, come la comunità LGBTQIA+”.

Un impegno condiviso anche dall’assessora al Welfare Cristina Lodi: “Il tema delle Pari opportunità è trasversale tra assessorati perché il nostro assessorato gestisce fondi regionali programmati e lavora in costante rapporto con i CAV, gestendo anche le emergenze con le forze dell’ordine, con le quali svolgiamo tavoli permanenti. Ricordo che questo Comune ha il Pronto soccorso sociale, uno strumento utile e di cui si parla poco e che ci permette di avere un rapporto molto stretto con il territorio. [...] Purtroppo, i numeri ci dimostrano che nei fine settimana c’è sempre un incremento delle segnalazioni: per questo accolgo con piacere qualsiasi iniziativa che possa aumentare la consapevolezza e la diffusione degli strumenti di tutela delle donne vittime di violenza”.

Dalla commissione è arrivato anche il contributo dei Centri antiviolenza. Gabriella Grasso, responsabile del Centro per non subire violenza, ha ricordato: “Lo scorso anno abbiamo ascoltato più di 500 donne e ne abbiamo prese in carico trecento”.

Le rappresentanti dei CAV hanno infine rivolto un invito e un appello: la disponibilità a organizzare corsi di formazione per consiglieri comunali e municipali, e la richiesta a non improvvisarsi operatrici, un compito che richiede preparazione specifica e senza la quale si rischierebbe di mettere ulteriormente in pericolo le donne.


 

Redazione

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