Sarà Don Giovanni di Mozart a inaugurare, dal 3 al 12 ottobre 2025, la stagione di Opera, Balletto e Concerti del Teatro Carlo Felice.
L’opera, con libretto di Lorenzo Da Ponte, andrà in scena nella pluripremiata produzione firmata dal regista Damiano Michieletto per il Teatro La Fenice di Venezia, ripresa a Genova con scene di Paolo Fantin, costumi di Carla Teti e luci di Fabio Barettin. Sul podio, il direttore tedesco Constantin Trinks, alla guida di Orchestra e Coro del Carlo Felice.
La produzione veneziana, vincitrice nel 2011 del Premio Abbiati dell’Associazione Nazionale Critici Musicali, è considerata un allestimento ormai “classico” che ha rinnovato la lettura del capolavoro mozartiano senza tradirne l’essenza.
L’avvio con Don Giovanni segna l’inizio del nuovo percorso artistico del Carlo Felice, guidato dal sovrintendente Michele Galli e dal direttore artistico Federico Pupo, che hanno annunciato una stagione di otto opere, un balletto e undici concerti. In programma, accanto ai grandi titoli del repertorio come Il trovatore, Macbeth, Cavalleria rusticana e La bohème, anche incursioni nella contemporaneità come Il nome della rosa.
La stagione non sarà solo spettacolo, ma anche divulgazione ed education: sono previste introduzioni all’ascolto nel foyer prima di ogni recita, incontri con studenti e momenti di formazione per i più giovani.
Nel corso della presentazione, il sovrintendente Michele Galli ha voluto ringraziare il pubblico per il sostegno costante: “Io non posso altro che ringraziarvi per la vostra vicinanza, per l’affetto che dimostrate ogni volta che si apre il portone del Carlo Felice. Voi siete la linfa e il sangue del teatro, senza di voi il Carlo Felice farebbe fatica. E a me piace, ed è un dovere, ringraziarvi anche quando criticate, perché per noi è sempre un momento di arricchimento”.
Galli ha sottolineato le due linee su cui si muoverà la stagione: “Il principale obiettivo è l’educazione musicale, coinvolgendo la popolazione studentesca dai 6 ai 18 anni, che incontreremo con progetti specifici. L’altro segmento è quello dell’attrattività: vogliamo potenziare il sostegno da parte di nuovi soggetti, nel mondo bancario, assicurativo e industriale. Il Carlo Felice ha bisogno dei genovesi, ha bisogno di tutti voi: è la casa della cultura della città”.
Il sovrintendente ha poi aggiunto: “Apriamo la stagione con Don Giovanni, una produzione attesa da anni, che arriva a Genova dopo successi internazionali. È un segnale importante di qualità e di rilancio, possibile grazie alle straordinarie professionalità delle maestranze del teatro”.
L’assessore alla Cultura del Comune di Genova, Giacomo Montanari, ha ricordato il legame tra città e opera: “Don Giovanni è un’opera che impatta sulla scenografia di Genova. Mi piace sottolineare il lavoro fatto dal Carlo Felice sul coinvolgimento dei giovani: non solo pubblico passivo, ma protagonisti attivi, per costruire professionalità e dare a tutti l’opportunità di incontrare la cultura. La musica, l’opera, l’arte non devono essere un lusso, ma un diritto di cittadinanza”.
Galli ha ribadito la centralità del rapporto con la città: “Apriamo la stagione 2025-2026 con una serie di novità. Vogliamo avvicinare la popolazione studentesca, dai bambini fino agli universitari, e coinvolgere anche le forze sociali ed economiche della città. Una delle caratteristiche di questa nuova stagione, già evidente in Don Giovanni, è l’attenzione alla divulgazione musicale. Prima di ogni recita, studenti del Conservatorio e del Liceo Pertini dialogheranno con il pubblico nel foyer per stimolare la comprensione e il dibattito. È il modo migliore per imparare ad ascoltare, crescere insieme e rendere il teatro sempre più vivo”.














