Non si arresta la polemica scoppiata dopo le dichiarazioni del consigliere comunale del Partito Democratico, Claudio Chiarotti, finite sulle cronache nazionali. Nel corso di un acceso dibattito in consiglio comunale, ieri, mercoledì 17 settembre, Chiarotti si è rivolto alla capogruppo di Fratelli d’Italia, Alessandra Bianchi, dicendo: "Non dire ca…ate, vi abbiamo già appeso per i piedi una volta".
Ad intervenire con una nota sono i consiglieri della Lega a Tursi, Paola Bordilli e Alessio Bevilacqua, che accusano il centrosinistra di non aver preso le distanze in modo chiaro e inequivocabile.
"È già domani...ma non per dissociarsi da parte del 'campo largo' su frasi ignobili. È passata una giornata e una nottata che si vede non ha portato a buoni consigli i partiti di centrosinistra tra cui, soprattutto, quello maggiormente chiamato in causa, il Partito Democratico, nelle cui file milita il Consigliere Chiarotti, che ieri ha pronunciato quella frase incresciosa ripresa dai media nazionali. Il segretario genovese D'Angelo ha solamente fatto riferimento al rispetto delle istituzioni e detto che Chiarotti ha sbagliato e si è scusato: abbiamo chiesto di dissociarsi apertamente come partito Senza se e senza ma da parte del PD genovese e questo non è avvenuto", affermano i consiglieri.
E ancora: "Non avendo ricevuto altresì nessun cenno AVS, Movimento 5 Stelle a livello locale, chiediamo direttamente a Roma, a Elly Schlein e a tutti gli altri rappresentanti nazionali dei partiti che a Genova compongono il progetto del super Campo Largo: non servono solo le scuse, ma anche dissociarsi pubblicamente da frasi di una gravità simile, oltre che a chiedere le dimissioni di un Consigliere che, con questo gesto, ha portato negativamente Genova alle cronache nazionali".
"Anche alla luce di quanto accaduto, ci attendiamo che martedì prossimo in consiglio comunale venga approvato il nostro seguente emendamento: La visione (della città) è saldamente ancorata ai valori della costituzione e si riconosce nei principi comuni dell’antifascismo e anticomunismo così come di tutte le forme totalitarie e violente, poiché nessuna azione amministrativa può considerarsi neutrale rispetto a tali valori e principi. L’amministrazione comunale di Genova, pertanto, condannerà fermamente ora e sempre ogni tipo di atto che infanghi la memoria e il ricordo di chi è stato assassinato dall’odio totalitarista", concludono Bordilli e Bevilacqua.














