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Politica | 25 settembre 2025, 16:29

Giustizia riparativa, via libera della giunta: a Genova il primo centro della Regione

Dal 2026 operativo al Nodo Parlato il Centro del distretto della Corte d’Appello: punto di riferimento per vittime, autori di reato e comunità. Si potranno, così, avviare percorsi cui possono partecipare le vittime del reato, la persona autrice dell'offesa e familiari

Giustizia riparativa, via libera della giunta: a Genova il primo centro della Regione

La giunta comunale ha dato il via libera all’istituzione del primo Centro per la giustizia riparativa della Liguria, che sarà attivato dal prossimo anno presso il Nodo Parlato. Il nuovo presidio coprirà l’intero distretto della Corte d’Appello di Genova, comprendente tutta la Liguria e la provincia di Massa, e rappresenterà un punto di riferimento per vittime, autori di reato e comunità.

L’iniziativa, voluta dall’assessora al Welfare Cristina Lodi, rientra nei programmi previsti dalla Legge Cartabia ed è stata costruita attraverso un percorso di confronto con Anci Liguria, Anci nazionale e Ministero della Giustizia.

In questi mesi abbiamo avviato approfondimenti e confronti tecnici per arrivare anche a Genova all’attuazione dei programmi di giustizia riparativa – spiega Lodi – l’adesione del Comune è stata volontaria e il Centro sarà il primo e unico a livello regionale. I programmi consentono alle vittime di reato di accedere a percorsi di ascolto e riconoscimento, mentre offrono a chi ha commesso un reato l’opportunità di responsabilizzarsi e reintegrarsi nella comunità, rafforzando così la coesione sociale e il senso di sicurezza collettiva”.

Il Ministero della Giustizia ha già stanziato per Genova circa 220 mila euro destinati alla fase di avvio. Una volta completata la raccolta dei protocolli, il decreto di ripartizione delle risorse sarà approvato in conferenza unificata e inviato al Mef. Secondo la tabella di marcia, il servizio potrà essere attivato entro la fine del 2025 o nei primi mesi del 2026.

Il nuovo Centro sarà gestito dal Nodo Parlato, ente del terzo settore individuato dal Ministero, che metterà a disposizione spazi e mediatori esperti iscritti nell’elenco nazionale. “Il Centro di giustizia riparativa è un supporto al sistema giudiziario – sottolinea l’avvocato Marco Cafiero, neo Garante dei Diritti delle persone private della libertà – vi si potrà accedere spontaneamente, su iniziativa delle parti, oppure su proposta del giudice durante un procedimento penale. Non si tratta di un ristoro economico, ma di un percorso che riconosce la vittima e responsabilizza l’autore del reato. Il centro non riferirà i contenuti del percorso, ma solo l’esito, che potrà incidere anche sull’eventuale condanna”.

L’assessora Lodi sottolinea inoltre il valore strategico dell’iniziativa: “Il Comune di Genova ha scelto di aderire pur non essendo un obbligo, assumendosi una responsabilità importante in quanto i centri di giustizia riparativa rappresentano livelli essenziali di prestazione previsti dalla legge. Abbiamo chiesto ad Anci un supporto nazionale per chiarire alcuni nodi interpretativi e oggi possiamo dire che la strada è tracciata. Il Ministero ha identificato il Nodo Parlato come unica realtà in Liguria capace di garantire questi standard, e questo ci consente di partire subito con risorse certe. La giustizia riparativa non è un’idea astratta, ma uno strumento di prossimità che tutela le vittime e accompagna chi ha commesso reati in percorsi di recupero e responsabilizzazione”.

Secondo le linee guida, il Centro garantirà programmi uniformi sul territorio, gestiti da mediatori con eventuale supporto di interpreti. L’obiettivo è la ricostruzione dei legami sociali, la prevenzione delle recidive e una maggiore vicinanza tra giustizia e comunità.

Federico Antonopulo


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