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Politica | 06 ottobre 2025, 13:38

Polemiche per l’incontro con la relatrice ONU Francesca Albanese: scontro politico sul 7 ottobre

Bianchi (FdI): "Inopportuno e provocatorio l'incontro nel secondo anniversario dell’attacco di Hamas a Israele". Ghio (AVS): "Un gesto di verità, di giustizia e di coraggio civile"

Polemiche per l’incontro con la relatrice ONU Francesca Albanese: scontro politico sul 7 ottobre

A poche ore dall’incontro pubblico con Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei Territori palestinesi occupati, previsto per martedì 7 ottobre a Genova, esplode la polemica politica. Dopo aver suscitato la reazione di Ilaria Cavo, la presenza della diplomatica, invitata per un dialogo aperto con il giornalista Matteo Macor, divide profondamente la maggioranza di centrosinistra e l’opposizione in Consiglio comunale.

La più dura è Alessandra Bianchi, capogruppo di Fratelli d’Italia, che definisce “inopportuno e provocatorio” ospitare Albanese proprio nel secondo anniversario dell’attacco di Hamas a Israele. “In un momento storico in cui stiamo assistendo alla recrudescenza dell’antisemitismo – ha dichiarato – appare altamente inopportuno l’invito a Genova di Francesca Albanese nel giorno del secondo anniversario del pogrom di Hamas. Le sue recenti affermazioni, che predicano la comprensione per quell’attacco, rendono il suo invito addirittura provocatorio.” Bianchi accusa inoltre Albanese di aver “attaccato la polizia italiana definendola fascista” e di non meritare ospitalità in una città che “difende la sicurezza e le forze dell’ordine”. “Non possiamo accogliere chi disprezza le nostre istituzioni. Se il sindaco Salis avrà il coraggio di prendere posizione, si prepari alla fatwa della sinistra intollerante”, ha aggiunto. Infine, la consigliera di FdI ha puntato il dito contro il centrosinistra genovese: “Non si può da un lato sostenere la Commissione Segre e dall’altro dare spazio a chi non rispetta le sue parole né la memoria della Shoah.”

Di segno opposto la replica di Francesca Ghio, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, che difende con forza l’iniziativa e la presenza della relatrice ONU: “Ospitare Francesca Albanese a Genova il 7 ottobre non è una provocazione, ma un gesto di verità, di giustizia e di coraggio civile.” Per Ghio, le polemiche sono “strumentali” e nascono da chi “preferisce silenziare chi denuncia le violazioni del diritto internazionale”. “Albanese non è divisiva – ha sottolineato – ma una relatrice speciale dell’ONU che documenta con rigore ciò che da due anni accade a Gaza. Scegliere quella data significa ricordare tutte le vittime, non solo alcune.” Ghio ha poi ribadito la centralità della libertà di parola: “Tacitare Francesca Albanese sarebbe un insulto alla libertà di espressione e alla dignità delle istituzioni. In un momento in cui la propaganda sionista tenta di offuscare la verità, Genova sceglie di restare dalla parte giusta della storia, quella dei diritti umani.”

Anche il consigliere regionale delegato allo Sviluppo economico Alessio Piana, il capogruppo regionale Sara Foscolo e il presidente della III commissione regionale Attività produttive Armando Biasi (Lega) sono intervenuti sul tema. “Bene che Palazzo Ducale, luogo di cultura e sapere per tutti, non sia megafono di ‘fake news’ dei ProPal di sinistra - scrivono in una nota -. Come giustamente indicato dalla Comunità ebraica genovese e dall’ex candidato sindaco del Pd Ariel dello Strologo, la presenza di Francesca Albanese a un evento in programma proprio domani, anniversario della strage dei terroristi palestinesi di Hamas, sarebbe stata a dir poco inopportuna e in ogni caso va stigmatizzata con grande fermezza. Non si può parlare bene o ‘dimenticarsi’ del 7 ottobre 2023, ma bisogna esprimere condanna. In particolare, tra le altre cose, la relatrice dell’Onu pro palestinesi, che veicola idee antisemite, ha anche contribuito alla diffusione di ‘fake news’ sulla vendita di armi a Israele da parte di Leonardo, quando perfino l’amministratore delegato ed ex ministro Roberto Cingolani ha ben spiegato che l’azienda non le vende più da quando si è iniziato il conflitto. Inoltre, alcuni giorni fa, ha duramente criticato e umiliato il sindaco di Reggio Emilia Marco Massari perché ha correttamente ribadito che la liberazione degli ostaggi è condizione necessaria per avviare il processo di pace. Spiace poi constatare che all’evento, spostato da Palazzo Ducale ai Giardini Luzzati, partecipi Anpi, organizzazione scesa ieri in piazza insieme a coloro che hanno esposto il vergognoso e inaccettabile striscione: '7 ottobre, giornata della Resistenza palestinese'. Pertanto, se il sindaco di Genova Silvia Salis è davvero schierata per la pace e la non violenza allora eviti di partecipare all’incontro con Francesca Albanese perché è divisivo e non è a favore della pace, che si sta per avvicinare soltanto grazie al grande impegno e proficuo lavoro del presidente Usa Donald Trump. Se però deciderà di non rinunciare, chiediamo a Salis di avere il coraggio di ribadire in faccia alla relatrice dell’Onu che l’immediata liberazione degli ostaggi è condizione necessaria per avviare il processo di pace e che la Città di Genova è amica anche del popolo israeliano, attaccato dai terroristi palestinesi di Hamas e da anni in prima linea per difendere la democrazia in Medio Oriente”. 

Redazione


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