Un enorme tendone bianco, una tensostruttura che nasconde il panorama e che altera completamente il profilo dell’area.
Questo è quello che si sono trovati davanti i residenti della zona della Marina dove, da qualche giorno, una grande struttura bianca è comparsa a coprire il campo da tennis, tramutato in campo da padel.
Una decisione che ha scatenato non poche polemiche da parte di cittadini e cittadine della zona del centro storico a pochi passi (letteralmente) da piazza Sarzano.
Quello che prima era un campo da tennis è stato riconvertito in campo da padel e coperto da una tensostruttura in acciaio e pvc, alta e imponente, che ora oscura la vista verso il mare e, allo stesso tempo, nasconde in parte la caratteristica palazzata della Marina a chi guarda dalla costa.
Le immagini del nuovo impianto hanno iniziato a circolare sui social, suscitando reazioni indignate tra i residenti e non solo.
“In questo periodo ricco di avvenimenti importanti, a livello locale ma soprattutto internazionale, non possiamo lasciare perdere le piccole cose che riguardano il quartiere - si legge in un post condiviso su Facebook -. Oggi vogliamo farvi vedere un nuovo ecomostro che è spuntato improvvisamente nell’area della Marina. Il preesistente campo da tennis è stato trasformato nel più redditizio e alla moda padel; a tale scopo è stata costruita una enorme struttura in acciaio ricoperta da un telone. Il risultato è quello che vedete in foto: una barriera che chiude la vista verso il mare ma anche dal mare verso la caratteristica palazzata della Marina. È tutto normale? Sono state seguite le strade regolari? Ricordiamo che tutta l’area è pubblica in concessione”.
Il post, così come altri comparsi su diversi gruppi, ha raccolto decine di commenti, tra cui anche parole amare sulla fiducia nelle istituzioni. L’interrogativo comune riguarda la regolarità della struttura e i permessi ottenuti per la copertura.
Tra ironia e sconforto, emerge un sentimento di rabbia per una decisione che, al momento, ha modificato il volto del quartiere in un’area che, da più parti viene ribadito, è in pubblica concessione per cui gli interventi strutturali dovrebbero passare da autorizzazioni anche in materia paesaggistica.
Al momento non risultano comunicazioni ufficiali né da parte del Comune né dagli enti gestori. Ma tra i residenti monta la richiesta di chiarezza e trasparenza per capire se ci siano o meno state autorizzazioni e quali criteri siano stati eventualmente applicati.
Quello che fino a ora è certo è che la tensostruttura ha scatenato l’indignazione di un intero quartiere che ora attende risposte puntuali.















