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Attualità | 21 novembre 2025, 08:00

Pegli, la signora Francesca Puglisi compie cento (splendidi) anni: “Il bastone? Lo uso solo per bellezza…”

È nata il 16 novembre del 1925 e abita in delegazione dagli anni Quaranta: “Il mio segreto? Una grande fede nel Signore. E mi concedo sempre qualche dolce. La sindaca Salis mi ha inviato un telegramma, mi sono commossa”

Pegli, la signora Francesca Puglisi compie cento (splendidi) anni: “Il bastone? Lo uso solo per bellezza…”

“Il bastone ce l’ho, ma solo per bellezza. E gli occhiali li uso solamente per leggere. Gli ultimi esami del sangue? Da un po’ non li faccio, ma mi sento benissimo”. Arzilla, vispa, allegra, costantemente informata, soprattutto autonoma: così Francesca Puglisi è arrivata al mirabile traguardo dei cento anni di vita, che ha festeggiato domenica scorsa nei locali della società operaia cattolica della parrocchia dei Santi Martino e Benedetto di Pegli, alla presenza delle persone che le vogliono bene, “e che sono tutte più giovani di me…”.

Siciliana di origini (“i miei genitori erano messinesi”), la signora Puglisi è nata a Genova il 16 novembre del 1925, “nella zona di largo San Francesco da Paola. Poi sono arrivata a Pegli nel 1948, in via della Pineta”.

Nel 1952, Francesca si è sposata con il marito Giuseppe Puzzo, ai tempi sottufficiale della Polizia Ferroviaria“Siciliano anche lui, nato a Siracusa. Arrivò a Genova per il suo lavoro e io lo conobbi a Sampierdarena, presso l’abitazione di una marchesa. A Pegli siamo poi venuti ad abitare in via della Maona e qui sono rimasta ancora adesso”. La figlia Cinzia, unica nata dal matrimonio di Francesca e Giuseppe, ‘coccola’ sua mamma con lo sguardo e con un immenso amore. Quella mamma che vive da sola, cucina, lava, pulisce e si concede qualche svago, “anche se con un po’ più di attenzione rispetto a una volta. Dopo tutto cento anni adesso li ho”

Ma a guardare la signora Francesca, sembra proprio che abbia vent’anni di meno. Come minimo. “Il mio segreto? Una grande fede nel Signore, ruota tutto intorno a quello. E poi, naturalmente, condurre una vita sana. Sto attenta a quello che mangio, cerco di variare il più possibile, ma il dolce non manca mai, specialmente il gelato”.

Una signora di Sestri Ponente, classe 1908 e arrivata a 101 anni, tutti i giorni comprava un cannolo alla crema e lo gustava dopo pranzo: “Faceva bene - osserva Francesca Puglisi - Ci dobbiamo premiare, per essere arrivate a questo traguardo”. Poi, quella signora di Sestri, un pomeriggio disse alla figlia che voleva andare a riposare. Non aveva mai fatto il pisolino pomeridiano. Se ne andò così, nella pace più assoluta: “Io - dice ridendo Francesca, ascoltando questo racconto - non voglio ancora andare a dormire! Sto benissimo qui e ho un sacco di cose da fare”. 

Riempie le sue giornate “cucinando, per esempio oggi mangerò gli gnocchi, mentre ieri mi sono fatta il risotto; pulendo la casa… sul pulito; leggendo e guardando la televisione”.

Non si perde una sola notizia di attualità, segue la politica, si interessa alla cronaca cittadina: “Salvini sbaglia a voler costruire a tutti i costi il ponte di Messina. La Sicilia ha tantissime altre priorità e noi siciliani lo sappiamo molto bene. Inutile arrivare più rapidamente dall’altra parte dello stretto, se poi ci sono le ferrovie ancora con un binario unico”. E la sindaca? “Mi ha scritto un telegramma per i miei cento anni. Mi ha fatto molto piacere, mi sono commossa”.

Casalinga da sempre, Francesca Puglisi ama la lettura, “ma anche le mostre, e fare giri per i negozi. Mi ricorda un po’ quello che ho fatto per diciotto anni, ovvero lavorare come commessa in un negozio di abbigliamento a Pegli. Adesso quel negozio non c’è più, però tanti clienti dell’epoca si ricordano ancora di me”.

Domenica la festa al salone parrocchiale “è stata bellissima”, e poi c’è stata quella, a sorpresa, del giorno dopo: “Tutto il condominio mi ha festeggiata nel portone, mi sono emozionata tantissimo”. L’ultimo festeggiamento sarà con la Comunità di Sant’Egidio, dove la signora Francesca ha prestato servizio come volontaria per moltissimi anni: “Sino a prima del Covid, mi spostavo in treno, in autonomia. Sono andata moltissimo a fare compagnia alle persone anziane. Anziane, sì, anche se spesso ero più anziana di loro. Ringrazio tutti i giorni il Signore per avermi dato questa salute, e questa splendida vita che continua a farmi vivere”.

Non che tutto sia stato rose e fiori, ci mancherebbe: “A novant’anni ho sconfitto un tumore. I medici neppure volevano operarmi, poi hanno visto che tipo di persona sono, e allora si sono decisi. Mi sono anche fratturata l’omero in maniera scomposta, in anni recenti. Ma dopo tre mesi ero a posto. Adesso mi dispiace solo perché ho un po’ di artrite alle mani. Ma se unisco i pollici, faccio la forma del cuore, e allora va bene così”.

In mezzo a tante storture del mondo moderno, Francesca Puglisi è un inno alla vita, alla gioia dell’esistenza, un gioiello prezioso e raro: “Alla mia età, mi diverto ancora tantissimo. Ai cento anni non penso. Penso invece che è ancora stupendo essere qui, giorno dopo giorno”.

Alberto Bruzzone

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