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Attualità | 05 dicembre 2025, 15:19

Ex Ilva, via libera allo zincato. USB: “Risultato di cinque giorni di sciopero. Ora nazionalizzazione”

La protesta dei lavoratori ha portato a un risultato concreto sulla linea produttiva. Il sindacato: "Nessun regalo, ma vittoria collettiva. L'unica via per l'acciaio è un unico gruppo pubblico tra Genova, Taranto e Novi"

Ex Ilva, via libera allo zincato. USB: “Risultato di cinque giorni di sciopero. Ora nazionalizzazione”

La mobilitazione dei lavoratori dell’Ex Ilva, ora Acciaierie d'Italia di Cornigliano ha prodotto un risultato tangibile. Al termine di cinque giorni di sciopero e di protesta unitaria, è stata ottenuta infatti la riattivazione della linea dello zincato, che affiancherà la banda stagnata, un passo fondamentale per la produzione locale.

Il coordinamento USB Acciaierie d'Italia Genova ha immediatamente rivendicato il successo, dichiarando che il risultato non è una concessione, ma "frutto della determinazione e della mobilitazione dei lavoratori, che hanno imposto alle istituzioni di ascoltare la voce della fabbrica e della città."

Con la vittoria del presidio, il sindacato rilancia la sua visione strategica per il futuro della siderurgia italiana. USB ribadisce con forza che le logiche di mercato non sono sufficienti a garantire il rilancio e che l'unica soluzione credibile è un intervento pubblico attraverso la nazionalizzazione.

“La vera garanzia - si legge - di rilancio passa attraverso un intervento pubblico, unico soggetto capace di assicurare un piano industriale credibile, tutelare l’occupazione e accompagnare la transizione ecologica”. 

L'obiettivo è creare un unico gruppo nazionale capace di proteggere l'occupazione, garantire un piano industriale solido e gestire la necessaria transizione ecologica e di decarbonizzazione.

“La decarbonizzazione e la difesa dell’ambiente e della salute non sono slogan, ma obiettivi concreti che solo un intervento pubblico può rendere reali. Per questo USB continuerà a battersi: perché la siderurgia resti un asset strategico nazionale, perché i lavoratori non vengano abbandonati e perché Genova non perda un pezzo fondamentale della sua identità industriale”. 

"Nessuno spezzatino," è il monito lanciato dal sindacato, che chiede che la nazionalizzazione riguardi l'intero gruppo produttivo, tenendo insieme i siti strategici di Taranto, Genova, Novi e Racconigi. Solo una strategia unitaria, secondo USB, può assicurare che l'acciaio italiano resti un asset strategico nazionale, tutelando contemporaneamente lavoro, ambiente e salute.

La lotta di Cornigliano, si conclude nella nota di USB, è stata combattuta per l'industria, per il lavoro e per la città, e il sindacato continuerà a battersi per impedire la chiusura e per costruire un futuro di dignità.

Redazione

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