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Attualità | 17 dicembre 2025, 11:31

Sport e memoria: il Trofeo CONI fa tappa al Museo Nazionale dell’Emigrazione

La delegazione in visita al MEI di Genova per il progetto "Turismo delle Radici" in collaborazione con il MAECI.

Si è svolta questa mattina al MEI – Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana la visita di un gruppo composto da dieci giovani giocatrici e giocatori di hockey su ghiaccio italo-discendenti, in Italia grazie all’ accordo MAECI / CONI per il progetto “Viaggio delle radici“ che questa volta li porterà, oltre a partecipare al Trofeo CONI Winter, anche a visitare le realtà locali. Accolti dal servizio educativo del MEI e dalla co-curatrice Giorgia Barzetti, la delegazione di rappresentanti della Comunità Italiana all’Estero degli Stati Uniti d’America, accompagnati dal Delegato CONI CIE Mico Licastro hanno percorso gli spazi del museo soffermandosi particolarmente presso la sezione sport.

Quattro ragazze e sei ragazzi tra i 10 e i 14 anni con storie familiari diverse ma unite da un comune legame con l’Italia: giovani con radici che attraversano Campania, Puglia, Lombardia e Calabria, altri che risalgono fino ai bisnonni e trisnonni provenienti da Sicilia, Basilicata, Abruzzo o proprio dalla Liguria, con tracce familiari ad Alassio, fino ai casi in cui la storia familiare si intreccia con origini austriache o latinoamericane. Un mosaico di provenienze che testimonia la varietà del percorso migratorio italiano e l’ampiezza delle comunità che, nel mondo, continuano a riconoscersi nella propria eredità culturale.

"Genova è una città profondamente legata alla storia dell’emigrazione italiana. Non possiamo mai dimenticare che dal suo porto sono partite, nel corso del Novecento, centinaia di migliaia di persone che hanno cercato altrove nuove opportunità, senza mai perdere il legame con le proprie origini. E altrettante sono arrivate. Non dobbiamo mai dimenticarlo, nemmeno quando ancora oggi vediamo nuovamente migliaia di persone costrette a fare la stessa scelta di vita in cerca di qualcosa di meglio per loro e per i loro figli. Il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana ci racconta di queste storie e rappresenta un luogo simbolico per riflettere sul valore delle radici, della memoria e dei percorsi di vita che attraversano i confini. In questo contesto, l’incontro con i giovani atleti italo-discendenti assume un significato particolarmente importante" - dichiara la sindaca di Genova Silvia Salis.

«Un progetto che si colloca pienamente nel percorso di ricerca portato avanti dal Mei, che da anni approfondisce il ruolo dello sport come chiave di lettura della storia delle comunità italiane nel mondo – sottolinea il presidente del MEI Paolo Masini – Ed è ancora più significativo vederlo oggi attraverso gli occhi delle nuove generazioni, che con il loro entusiasmo e la loro curiosità mantengono vivo il legame con le proprie radici e lo proiettano nel futuro».

La presenza della delegazione rientra nel quadro delle attività collegate al Trofeo CONI, una delle più importanti manifestazioni multi sportive nazionali dedicate ai giovani tra i 10 e i 14 anni. L’evento coinvolge tutte le regioni italiane ed è realizzato dal CONI in collaborazione con gli Organismi Sportivi, con l’obiettivo di promuovere l’attività sportiva giovanile e offrire alle Federazioni un contesto ideale per sperimentare squadre miste e formule di gioco innovative.

Dopo la visita al Mei, la delegazione statunitense ha partecipato al tour "Genova e lo sport dei nostri emigrati", in collaborazione con Italea Liguria con il fine di far conoscere le storie di liguri che, una volta emigrati, si sono distinti in ambito sportivo come atleti, dirigenti o fondatori di club. I ragazzi sono stati dunque accompagnati in alcuni luoghi simbolici di Genova, in cui hanno potuto scoprire gli sport della tradizione genovese e conoscere le storie di calcio, baseball, bocce, pallapugno, pugilato e remo che hanno come protagonisti gli emigrati della nostra regione in diversi paesi del mondo. Il tour è una recentissima creazione di Italea Liguria ed è stato messo a disposizione in anteprima per i giovani atleti statunitensi del CONI proprio per il suo profondo connubio tra sport, emigrazione e radici.

Da tre anni il Trofeo CONI è anche uno dei principali contesti di attuazione dell’accordo con il MAECI – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per il progetto “Turismo delle Radici”, che coinvolge giovani italo-discendenti provenienti dalle Delegazioni Estere del CONI. Il viaggio sportivo diventa così un itinerario nelle terre d’origine delle loro famiglie: territori che, sin dai primi del ’900, sono stati protagonisti di importanti flussi migratori. Accanto alla partecipazione alle gare, le delegazioni prendono parte ad attività culturali e territoriali organizzate insieme ai coordinatori regionali del PNRR – Turismo delle Radici: visite in aree meno conosciute, incontri con le istituzioni locali e momenti di approfondimento sulle storie dell’emigrazione italiana.   

All’interno del MEI è presente un percorso dedicato allo sport, inaugurato nell’ottobre del 2022 dall’allora Presidente del CONI Giovanni Malagò, nato per raccontare come il tema dello sport interpreti un ruolo centrale nella vita degli emigrati. Lo storytelling di tutto il percorso di visita è integrato con storie in forma di immagini, video e proiezioni. Numerosi i paesi coinvolti, tra questi, per citarne solo alcuni: Argentina (a partire dalle esperienze genovesi di Boca e River), Uruguay (Peñarol), Brasile (Palmeiras, Clube Atlético Juventus) Australia, (Brisbane City), Cile (Società Sportiva Italiana di Valparaíso). Tanti i contributi narrativi, fotografici e video forniti dalle varie realtà: oltre alle storie dei club, quelle di diversi atleti italiani, dal pilota Juan Manuel Fangio al ciclista Nino Borsari, società sportive e musei dello sport come il "Museo delDeporte de la provincia de Santa Fe", Rosario, Argentina, insieme per raccontare il contributo degli italiani nello sport nel mondo.

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