Domani partono i test Invalsi per gli studenti della terza media. L'incognita - che preoccupa non poco - è quella della tecnologia: sono infatti le prime prove "computer based", ovvero calibrate su computer. L'Invalsi ha avuto soltanto dieci mesi per mettere a punto le novità contenute nel Decreto Legislativo sulla Valutazione approvato a maggio del 2017. E' chiaro che ci sia perplessità, soprattutto sulla dotazione tecnologica delle medie inferiori, notoriamente meno importante rispetto a quella delle medie superiori.
Negli anni trascorsi i test Invalsi duravano due giorni, quest'anno invece potranno svolgersi da domani al 21 aprile. Messo da parte il materiale cartaceo, si dovrà affrontare la novità digitale. I calcoli su scala nazionale parlano chiaro: le postazioni effettive nelle scuole risultano 216 mila, il che significa che è a disposizione un computer ogni 2,5 studenti (complessivamente sono coinvolti 574.600 ragazzi).
Ogni studente avrà le proprie credenziali e si collegherà ad un server (cloud) esterno che contiene i questionari. E c'è anche l'incognita connessione. Sono state effettuate alcune sperimentazioni, ma le malfunzionamenti sono sempre dietro l'angolo. Perché, appunto, l'infrastruttura è tutt'altro che pronta.
Altra novità di quest'anno è il quizzone d'inglese: la terza prova, insieme ad italiano e matematica. Una sessione è rivolta alla comprensione della lettura, una alla comprensione dell'ascolto.














