"Davanti ai cancelli dell'ex Ilva a Genova Cornigliano stamani è successo un fatto di una gravità estrema, un attacco squadrista a cinque sindacalisti della Uilm da parte di un gruppo di quindici-venti persone con le felpe della Fiom, che hanno circondato e picchiato il segretario generale della Uilm Luigi Pinasco, il segretario organizzativo Claudio Cabras e tre delegati". Così ha affermato il segretario generale della Uil Liguria Riccardo Serri in una conferenza stampa organizzata dopo l'aggressione di questa mattina, identificando gli aggressori in "militanti di Lotta Comunista che vogliono avere l'egemonia all'interno della Fiom".
Un'episodio che ha origine dalla mancata adesione della Uilm allo sciopero generale dei metalmeccanici genovesi sulla vertenza ex Ilva e in una nota, Antonio Apa, coordinatore Uilm Liguria, e Luigi Pinasco, segretario generale Uilm Genova, avevano scritto: “Abbiamo sostenuto e continuiamo a sostenere la lotta sacrosanta dei lavoratori di Cornigliano (…) Non ci facciamo dettare le regole da nessuno e nemmeno dalla Fiom e non riconosciamo nemmeno la presunta egemonia che non esiste, anche se qualcuno pensa di riposizionarsi dando un messaggio che senza di loro non si governano le grandi fabbriche”.
Serri ha definito l’episodio “un fatto di una gravità estrema”. “In un modo squadrista, delle persone con addosso vestiti con la Fiom hanno aggredito i due segretari e tre nostri delegati, aggrediti dopo che il segretario della Uilm ha detto ai nostri di andare via. Queste persone li hanno inseguiti e presi a calci e pugni, buttati a terra, anche in testa, e hanno fatto male ai nostri rappresentanti. Un atto gravissimo che dev’essere condannato”.
Serri ha poi puntato il dito contro la mancanza di reazioni da parte della Cgil a livello regionale e nazionale: “Non sta né in cielo né in terra che non abbiamo ricevuto solidarietà da Cgil Liguria. Anzi, abbiamo visto dichiarazioni di Maurizio Landini e Michele De Palma che, anziché condannare, dicono solo che queste cose dovevano comprenderle e non dovevano andare. Noi eravamo lì per difendere la fabbrica, come gli altri, ma senza violenza, la violenza che oggi si è espressa nel peggior dei modi”.
Il segretario ha spiegato che i due dirigenti Uilm sono stati portati al pronto soccorso del Villa Scassi, dove risultano ancora sotto osservazione:
“Uno dei due colleghi ha difficoltà a camminare, l'altro ha problemi di mal di testa. Speriamo che questo atto non porti a conseguenze gravi. Noi non solo faremo denuncia: abbiamo già informato la Digos e chiesto di acquisire tutte le immagini, perché intorno ci sono molte telecamere. Quando emergeranno le responsabilità faremo in modo che queste persone paghino per quello che hanno combinato”.
Serri ha esteso la critica ai vertici Fiom: “C’è una responsabilità fisica di chi ha picchiato, ma c’è anche una responsabilità morale di chi continua a non condannare. Se l’organizzazione prende le distanze, diventa un atto individuale; se non lo fa, vuol dire che c’è una strategia dietro. E la strategia è quella della predominanza, quella di fare solo confusione. Non è una strategia che paga, è la strategia della violenza”.
E ancora: “Abbiamo ben visto ieri e forse è andata ancora bene. La nostra preoccupazione è che non sia finita. Se la violenza è questa, cosa accadrà domani mattina? Queste persone vanno isolate da tutti”.
Il segretario Uil ha raccontato anche il clima di paura successivo all’aggressione: “C’è timore perfino ad andare in ospedale, perché il rischio è che non finisca qui. Noi faremo tutto il possibile per garantire che i nostri possano tornare in fabbrica. Ma dentro questa situazione c’è un'organizzazione che non ha ancora denunciato l’atto: nessuno dice nulla, e continuavano a picchiare in venti due persone che volevano solo dire la loro”.
Serri ha aggiunto che Claudio Cabras ha riportato “difficoltà motorie e più colpi”, mentre Luigi Pinasco avrebbe subito “cazzotti alla testa”. “Abbiamo un contatto diretto col primario, speriamo possano uscire velocemente e che tutto si riduca a una prognosi di riposo”.
Durissimo anche l’intervento del coordinatore regionale Uilm Antonio Apa, che ha definito quanto accaduto “un’aggressione da parte di un manipolo di teppisti”. “Stamani verso le 8.30 due membri della segreteria della Uilm di Genova si sono recati presso lo stabilimento siderurgico di Cornigliano perché erano stati invitati a una trasmissione Rai3 insieme a Fim e Fiom per discutere della vicenda siderurgica. Ma invece che discutere, si sono visti aggrediti da un manipolo di teppisti, tali si chiamano. Uno dei capopopolo ha detto: ‘Vi conviene andare via perché se non andate via ci saranno intemperanze’, tradotto significa: se non andate via vi picchiamo. Abbiamo il video di questa roba qua”.
Apa ha ricostruito l’inseguimento: “I nostri sono andati via e sono stati rincorsi. Dopo che sono stati presi, due colpi alla testa per Pinasco, uno al petto e uno alla coscia per l’altro collega, che è gravemente ferito, sono dovuti ricorrere al pronto soccorso. Aspettiamo il referto. Abbiamo già denunciato alla Digos, abbiamo testimoni. Sono stati rincorsi da 15-20 persone che li hanno picchiati”.
Il coordinatore ha poi attaccato duramente la Fiom e ciò che definisce un “riposizionamento interno guidato da Lotta comunista”: “Noi non abbiamo aderito allo sciopero generale indetto da Fiom e Fim per una semplice ragione: siamo un’organizzazione riformista e pacifista che rispetta le forze dell’ordine. Quando uno dichiara che lo sciopero serve per menare i poliziotti, non è costume nostro fare operazioni di questa natura. E poi: con chi hanno discusso lo sciopero? Con se stessi. Io non mi farò tirare la corda dalla Fiom”.
Apa ha richiamato la storia del sito di Cornigliano: “Questi teppisti di Lotta comunista affrontano le questioni per distruggere, non per risolvere. Nel 2005 erano maggioranza. Cosa è successo da allora? Cornigliano doveva essere un centro di eccellenza, investimenti da 700 milioni… non è rimasto nulla. Hanno fatto solo manifestazioni, sbandierato ai lavoratori vittorie che non c’erano. La stessa cosa che stanno facendo oggi. Si abbracciano e dicono di aver vinto: è una stronzata”.
Il coordinatore ha citato anche le situazioni in Ansaldo: “Lì c’è un clima di odio, dove fanno cose ai lavoratori che non pensavo. Se pensano di governare come vogliono se lo tolgano dalla testa. Noi abbiamo sempre lottato, ma senza attaccare la polizia o raccontare fandonie ai lavoratori”.
Apa ha confermato l’incontro imminente con il questore e ha chiuso parlando esplicitamente di “azione premeditata”: “Non aspettavano altro che picchiare i nostri. Lotta comunista non ha niente a che fare col comunismo. Oggi su Ansaldo trattano con la Fiom e nessuno prende le distanze. De Palma e Landini? Landini dov’è? Anche lui ha subito violenze in Ansaldo. Se i vertici non condannano, c’è un problema enorme”.














