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Cultura | 03 maggio 2018, 12:02

Traviata al Carlo Felice fra applausi e qualche contestazione

La rilettura del grande classico con la regia di Giorgio Gallione, le musiche di Daniel Smith e l'allestimento scenico di Guido Fiorato

Traviata al Carlo Felice fra applausi e qualche contestazione

La prima di Traviata al Teatro Carlo Felice, tornata in scena a poco più di un anno dalla sua ultima apparizione genovese, è andata in scena riscuotendo molti applausi, ma anche qualche sparuto fischio: evidentemente la rilettura del grande classico, guidata da Giorgio Gallione e diretta da Daniel Smith, ha entusiasmato molti, ma lasciato qualche perplessità in altri.

Traviata è stata riproposta nello stesso allestimento della sua ultima realizzazione, impostata su una sorta di flashback, secondo una cifra scura e tetra; la scena di Guido Fiorato che ha optato per un palcoscenico spoglio, sovrastato solo da un gigantesco albero all'inizio luccicante e alla fine rinsecchito e riverso a terra, accanto a Violetta.

"E' una Traviata molto stilizzata, tragica, simbolista. E' costruita come una grande allucinazione pre e post mortem di Violetta, tanto che nel preludio, tra virgolette, Violetta muore; in questo senso ci siamo rifatti al romanzo di Alessandro Dumas da cui Verdi ha tratto il libretto", aveva spiegato il regista Giorgio Gallione. 

L'aspetto più innovativo di questo allestimento riguarda certamente la lettura musicale di Daniel Smith.

Lo spettacolo sarà replicato fino a domenica 6 maggio.

Il regista Giorgio Gallione: 

Stefano Secco, tenore: 

 

RG

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