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Politica | 17 maggio 2018, 18:29

Il consigliere Gianni Pastorino contro la Giunta Toti per il no al Liguria Pride

Pastorino: "Il centrodestra considera inesistente questa parte di società. Non gli si vieta niente, solo perché è impossibile vietare, ma non c’è mai alcuna interlocuzione"

Il consigliere Gianni Pastorino contro la Giunta Toti per il no al Liguria Pride

Durante la seduta della seconda commissione consiliare della Regione, il centrodestra ha nuovamente negato il patrocinio della regione al Liguria Pride, che si terrà a Genova il prossimo 16 giugno. Le "finalità dell’iniziativa" sarebbero "non rispondenti" al programma della Giunta Toti sulle politiche sociali e della famiglia.

"Una motivazione totalmente aleatoria, che proprio non sta in piedi. È invece del tutto concreto che, con questa decisione, il centrodestra stia contravvenendo alla legge regionale 52/2009 “Norme contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere”. Secondo l’art.12 non solo Regione Liguria dovrebbe patrocinare manifestazioni come il Liguria Pride; le dovrebbe anche organizzare – è l’accusa del capogruppo di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria Gianni Pastorino, intervenuto oggi in commissione -.  Parliamo di politiche sulla famiglia: e allora ricordiamo alla giunta che per la legge italiana i figli di una coppia omosessuale hanno gli stessi diritti dei figli di una coppia eterosessuale. Quindi affermare che i temi del Liguria Pride non rientrino nel programma di governo significa ratificare una discriminazione in maniera netta".

Durante la commissione, scena muta degli assessori Viale e Cavo: "Vero è che il regolamento non impone ai rappresentanti della giunta di interloquire con gli auditi. Però data la complessità della questione, e tenendo conto che la giunta non si era presentata nella conferenza capigruppo convocata sul tema, sarebbe stato auspicabile un loro intervento. Anche perché su altri argomenti gli assessori non si esimono di certo – rincara Pastorino -. Il messaggio ribadito oggi è chiaro: il centrodestra considera inesistente questa parte di società. Non gli si vieta niente, solo perché è impossibile vietare, ma non c’è mai alcuna interlocuzione. Nonostante la volontà di dialogo che Liguria Rainbow e le associazioni presenti hanno manifestato".

"E non regge neppure la scusa dei tempi tecnici. Durante la commissione è emerso, con un certo imbarazzo, che lo scorso anno l’ok al patrocinio della regione è arrivato soltanto un giorno prima del Pride. O forse dovremmo concludere che nel 2017 si sia agito solo per abitudine burocratica, senza entrare nel merito politico? – conclude Pastorino -. Per concludere: la situazione venuta a crearsi potrebbe dare adito a contenziosi rispetto alle leggi nazionali e regionali".

RG


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