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Attualità | 07 giugno 2018, 15:57

Pegli, in piazza Porticciolo troppi rischi per i pedoni

Il sottopasso è in stato di degrado e quasi inutilizzato. Vacalebre (Fratelli d’Italia): “Occorrono strisce pedonali a raso per fermare gli attraversamenti selvaggi”. Il vice sindaco Balleari: “Ci impegneremo a trovare presto una soluzione”

Pegli, in piazza Porticciolo troppi rischi per i pedoni

Pegli, il sottopasso sull’Aurelia, all’altezza di piazza Porticciolo, torna argomento di cronaca. Alla voce viabilità e sicurezza.

Nei giorni scorsi, il consigliere comunale Valeriano Vacalebre (Fratelli d’Italia) ha portato il problema all’attenzione della Sala Rossa, attraverso un articolo 54 (interrogazione a risposta diretta). Il tema: “Chiusura del sottopassaggio in via lungomare di Pegli all’altezza di piazza Porticciolo e conseguente installazione di un semaforo per l’attraversamento pedonale”.

“Sono stato sollecitato - afferma Vacalebre, che si occupa con particolare attenzione di questioni legate al ponente genovese - da un gruppo di cittadini pegliesi, che mi hanno presentato una raccolta di firme. Circa duecento nominativi. La richiesta era quella di chiudere il sottopasso e creare sulla strada due attraversamenti a raso con le ‘zebre’. Così ho portato il discorso all’attenzione della giunta”.

Stefano Balleari, vice sindaco e assessore alla Mobilità, ha assicurato “il massimo impegno per trovare una soluzione, insieme alla mia collega Simonetta Cenci dei Servizi Sociali”. La questione sottopasso, infatti, interessa sia l’aspetto stradale che quello legato alle barriere architettoniche.

“I sottopassi della città, nella quasi loro totalità - osserva Vacalebre - sono inutilizzabili da parte delle persone in carrozzina. I montascale sono rari, in molti casi non funzionano e dove ci sono ascensori, pure questi necessitano di manutenzione. A Pegli, oltre al fatto che la struttura non è utilizzabile da chi non può scendere le scale, c’è un complessivo stato di degrado. Il sottopasso è buio, i muri sono imbrattati, il pavimento è sporco e viene utilizzato come vespasiano. I pedoni, specialmente i più anziani, hanno paura ad andare lì sotto”.

Così, per attraversare la strada non resta che ‘buttarsi’ in mezzo alle auto, creando pericolo e rischi d’incidenti anche con pesanti conseguenze. “Una soluzione - prosegue Vacalebre - è assolutamente necessaria. Parliamo di una zona molto trafficata, sia dalle auto che dai pedoni. E’ l’unica direttrice che collega le delegazioni del ponente. Inoltre, transitano di qui centinaia di persone al giorno. Al lunedì e al giovedì c’è il mercato. Ci sono due fermate dell’autobus, di cui si servono moltissimi studenti. Il sottopasso è ‘scomodo’ perché fuori mano. Specie quando arriva il bus, le persone azzardano attraversamenti non consentiti. Le ‘zebre’ servirebbero a mettere un po’ di ordine. E, in questo senso, probabilmente anche un semaforo”.

E’ una situazione analoga a quella verificatasi a Sestri Ponente, in via Merano. Il sottopasso qui venne chiuso (ma il vero motivo furono i danni dell’alluvione del 2010) e furono disegnate strisce pedonali a raso, con attraversamento regolato da un impianto semaforico. Di fronte alla stazione, invece, c’è una situazione ‘ibrida’: attraversamento in superficie e sottopasso. 

Il presidente del Municipio Ponente, Claudio Chiarotti, ricorda che “il consiglio municipale ha dato orientamento a tenere aperto il sottopasso. Ovviamente facendo i lavori. Rendendolo accessibile ai disabili, illuminandolo, ripulendolo e mantenendolo sotto controllo”. Anni fa, le pareti vennero ‘istoriate’ dagli studenti del liceo artistico ‘Klee’, ma le loro creazioni, come dice la ‘vulgata’, durarono da Natale a Santo Stefano.

“Probabilmente - conclude Vacalebre - la scelta migliore è proprio quella ‘ibrida’. Sottopasso aperto e strisce pedonali. Occorre infatti fare qualcosa per fermare chi attraversa in maniera selvaggia. Il sottopasso da solo non può bastare, neppure se rimesso in sesto. Confidiamo nel lavoro del vice sindaco Balleari e soprattutto nell’esperienza degli uffici tecnici per una soluzione che possa accontentare tutti ma soprattutto garantire a tutti, automobilisti e pedoni, il massimo livello di sicurezza”.

Alberto Bruzzone

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