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Politica | 26 marzo 2019, 17:38

Forza Italia presenta in Regione un ordine del giorno in difesa di Radio Radicale

I consiglieri regionali Claudio Muzio e Angelo Vaccarezza chiedono la proroga del regime convenzionale in scadenza a maggio, che consente le trasmissioni delle dirette delle sedute parlamentari di Radio Radicale

Forza Italia presenta in Regione un ordine del giorno in difesa di Radio Radicale

I consiglieri regionali di Forza Italia Claudio Muzio e Angelo Vaccarezza hanno depositato stamane un ordine del giorno con cui chiedono al presidente della Regione, Giovanni Toti, di attivarsi presso il Governo affinché venga prorogato il vigente regime convenzionale, in scadenza a maggio, che consente a Radio Radicale la trasmissione delle sedute dei lavori parlamentari. Il documento presentato da Muzio e Vaccarezza verrà votato in una delle prossime sedute di Consiglio Regionale.

“Era inizialmente nostra intenzione – dichiarano i due consiglieri di Forza Italia – chiedere di votare già stamane, in via urgente, l’ordine del giorno. Purtroppo ciò non è stato possibile poiché la messa al voto di proposte urgenti in corso di seduta è ammessa dal Regolamento solo nel caso in cui il documento venga sottoscritto da tutti i gruppi presenti in Consiglio Regionale. Avendo riscontrato in via informale la mancanza di unanimità, abbiamo deciso di far seguire al nostro ordine del giorno l’iter ordinario. Ciò, tra l’atro, consentirà una più ampia e articolata discussione in Aula sul tema, non prevista per la procedura d’urgenza”.

“Ci auguriamo in ogni caso – proseguono Muzio e Vaccarezza - che questo odg venga discusso e votato in tempi brevi, di modo che entro maggio il Consiglio Regionale possa esprimere il suo sostegno a Radio Radicale, sollecitando il Governo a prorogare la convenzione”.

“Questa emittente privata – sottolineano ancora i due consiglieri regionali – svolge infatti da ormai tanti anni un servizio pubblico, è una ‘impresa radiofonica che svolge attività di informazione di interesse generale’, come riconosciuto dalla legge 230 del 1990. Radio Radicale – concludono - è un patrimonio di tutti, che va salvaguardato, perché con la trasmissione delle sedute parlamentari, dei congressi e delle maggiori manifestazioni dei partiti e dei sindacati, dei convegni organizzati dalle associazioni del mondo del lavoro e dell’impresa, delle conferenze stampa, dei più importanti procedimenti giudiziari, ha portato e porta nelle case dei cittadini, senza filtri e senza manipolazioni, ciò che accade nei palazzi della politica e della vita istituzionale italiana”.

Redazione


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