L'associazione Linea Condivisa non ha dubbi: in un momento storico in cui si “marcia per la vita” contro il diritto all'autodeterminazione delle donne, in cui si parla di matrimonio indissolubile e si rende economicamente insostenibile il divorzio, in cui si inserisce d'ufficio il cognome del marito sul rinnovo della tessera elettorale diventa doveroso e irrimandabile tornare a parlare di diritti delle donne e di libertà di scelta.
"A 41 anni dall’approvazione, la legge 194 viene continuamente posta in discussione, con cartelloni e volantinaggi anti-aborto, con Convegni Nazionali dellA FamigliA, nonché con politiche di chiusura e privatizzazione dei consultori - dichiarano Iole Murruni, presidente dell'associazione e Gianni Pastorino, consigliere regionale -. Noi ci dissociamo da questo tipo di discussione: la legge 194 è una legge fondamentale, proprio perché riafferma un principio di laicità dello Stato. Non è solo da difendere ma è da rilanciare e ampliare, ricordandoci che i diritti non vanno dati per scontati e che questa battaglia riguarda tutte e tutti».
«Vogliamo far arrivare il messaggio all'Assessora Viale - precisa il consigliere Pastorino - che le cittadine e i cittadini liguri vogliono difendere la realtà consultoriale, un modello di eccellenza, multidisciplinare e gratuito. Noi non vogliamo una Giunta che dà la priorità ai costi standard e non alle persone".
"Ormai da 41 anni la legge 194 permette l'accesso al diritto di interrompere una gravidanza - dichiara Salvatore Garzarelli, ginecologo ex primario dell’ospedale San Paolo di Savona - noi in occasione di questo incontro non vogliamo semplicemente difenderla, ma proporre una modernizzazione di questa legge in particolare legata alle nuove tecniche di interruzione farmacologica".
"Noi siamo nate in un momento storico in cui questi diritti esistevano già - dichiarano Alice Merlo e Sara Gallo, giovani attiviste di Linea Condivisa - e forse la nostra generazione per troppo tempo li ha dati per scontati. Ora però bisogna tornare in prima linea a difendere quelli già acquisiti e a chiederne altri, a partire dall'educazione all'affettività nelle scuole. Perché solo superando gli stereotipi legati al genere, le persone saranno veramente libere di scegliere".
L'appuntamento è martedì 4 giugno alle ore 18.00 nella cornice del CheFestival di Music For Peace in Via Balleydier 60 (area elicoidale zona San Benigno), per chiedere insieme #moltopiùdi194