“Finché non arriveranno risposte da Roma, il Consiglio Regionale è occupato”. Così il coro dei lavoratori Arcelor Mittal che hanno ‘invaso’ l’aula di via Fieschi si sono rivolti a Giovanni Toti accolto da applausi ironici e cori per la mancata conferma dell’accordo di programma che prevede lo svolgimento di lavori di pubblica utilità per i lavoratori ex Ilva in cassa integrazione.
L’ex segretario generale della Fiom Franco Grondona è stato protagonista di un botta e risposta con il governatore.
“La situazione non necessita di ulteriore confronto, visto che è la stessa degli anni precedenti - ha risposto Toti, che ha detto ai lavoratori di aver sollecitato il governo -. Abbiamo ulteriormente sollecitato ieri, verbalmente e scritto alla segreteria del Ministro al fine che si procedesse al rinnovo dell’accordo. Al momento dalla segreteria del Ministro abbiamo avuto un ritorno informale che parla di una convocazione nei prossimi giorni, ma non abbiamo avuto ancora la convocazione formale”.
Toti ha chiesto ulteriore pazienza ai lavoratori in attesa di una risposta dal governo. Dopo la protesta e alcuni interventi di altri sindacalisti che hanno chiesto una rapida risoluzione, è iniziata la discussione in consiglio. Il capogruppo del Partito Democratico Giovanni Lunardon ha detto ai lavoratori di essere pronto a occupare il consiglio insieme a loro. Alice Salvatore, consigliera del Movimento 5 Stelle ha ribadito la necessità di tutelare l’accordo di programma che permette agli ex operai Ilva di fare i lavori di pubblica utilità. Per il consigliere di ‘Rete a Sinistra’ Gianni Pastorino, l’accordo dovrebbe essere superato per garantire ai lavoratori la continuità nel lavoro, “per evitare ogni anno di tornare qua”, ha detto.