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Politica | 02 dicembre 2019, 12:31

Presidio dei sindacati in regione per il consiglio sulla sanità, Viale, "Cgil stampella del Pd per le prossime regionali"

Un centinaio di sindacalisti e lavoratori, Vesigne (Cgil): "La Regione non ha fatto niente, se non aumentare costi e privatizzazioni" (FOTO e VIDEO)

Presidio dei sindacati in regione per il consiglio sulla sanità, Viale, "Cgil stampella del Pd per le prossime regionali"

Presidio di un centinaio di sindacalisti e lavoratori del comparto sanità, principalmente della Cgil, questa mattina in Regione dove è in corso il consiglio regionale monotematico sul tema della sanità richiesto dalle minoranze.

La protesta davanti alla Regione:

I partecipanti, lasciati in un primo momento fuori dall'aula per motivi di sicurezza, sono stati fatti entrare. Dopo aver incontrato i capigruppo stanno tenendo un'audizione con cui elencano le problematiche sulla sanità in regione.

Noi chiediamo – spiega il segretario generale Cgil Federico Vesigne a La Voce di Genova - che ci sia una rappresentazione reale di quelli che sono i problemi della sanità in Liguria. La Regione ci racconta che va tutto bene, la sanità che incontrano i cittadini ogni giorno è una sanità fatta di disagi in corsia, di lunghe liste d'attesa per avere una qualsiasi prestazione, e molte persone sono costrette ad andare fuori regione per curarsi. 

"Noi abbiamo più volte chiesto all'assessore Viale di avviare un confronto - prosegue Vesigne -, di aprire una stagione diversa e affrontare i problemi di malfunzionamento della sanità ligure. Purtroppo non è mai stata data risposta, il problema è che in questi anni non si è mai voluto fare quello che è scritto nel piano sanitario nazionale, non c'è niente sulla riorganizzazione dei servizi territoriali, sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, l'unica cosa fatta è A.Li.SA. una sesta Asl, sono aumentati i costi di gestione, è stata fatta per spostare le decisioni a livello nazionale fuori da qualsiasi confronto e controllo. Tutto questo ha svuotato di poteri le strutture distrettuali e questo ha portato inevitabilmente a un depotenziamento delle strutture territoriali". 

L'intervento del segretario generale Cgil Federico Vesigne:

"L'assessore Viale ci ha raccontato la favola che i cittadini liguri hanno diritto ad avere un ospedale vicino a casa, e ha promesso ospedali e pronto soccorso nuovi. In realtà tutto questo non è successo e nel frattempo si è smesso di investire sulle strutture pubbliche che sono in condizioni di reale fatiscenza - conclude il sindacalista della Cgil -. L'unica ricetta sono le privatizzazioni, ma neanche queste si riescono a fare per l'incapacità della Regione di fare il loro mestiere, quindi programmare e di fronte a una sanità privata senza nessun controllo pubblico, noi rischiamo davvero un'esplosione della spesa pubblica. Il caso degli Erzelli da questo punto di vista è emblematico, si sono investiti soldi pubblici per acquistare un'area su cui costruire un nuovo ospedale attraverso un project financing. Nessuno dei privati si è presentato e addirittura hanno chiamato i privati per farsi dire che cosa serviva per farli partecipare alla gara. È evidente che una cosa di questo genere porta nel sistema sanitario dove le privatizzazioni si fanno con i soldi pubblici, a spostare soldi per poter fare l'ospedale degli Erzelli, e non ci saranno più soldi per poter fare quelle strutture territoriali come le case della salute di cui la nostra regione, che è una regione anziana con un numero molto alto di malati cronici, ha assolutamente bisogno”.

La replica dell'assessore regionale Sonia Viale:



Diciamo che c'è solo la Cgil – ha replicato l'assessore alla sanità Sonia Viale a La Voce di Genova - che, come detto anche dal Pd, è una stampella politica per le prossime regionali e oggi ne abbiamo una evidenza ovviamente. Per quanto riguarda i temi più seri della sanità io sono pronta a ribattere punto su punto a tutto quello che stanno raccontando. Io quando mi sono insediata ho trovato un disavanzo di 98 milioni di euro. Nel decennio della precedente giunta di centrosinistra la mobilità passiva era aumentata del 77% per non parlare delle liste d'attesa, e noi siamo dovuti ripartire daccapo per strutturare e riorganizzare il sistema sanitario ligure che vedeva cinque repubbliche tra loro non dialoganti, un sistema di prenotazione delle visite affidato a cinque numeri telefonici diversi per l'incapacità di dialogo da parte del sistema stesso. Con una riforma del sistema abbiamo fatto sì che ci fosse il coordinamento delle Asl, che ci fosse un numero unico regionale per poter accedere a tutte le agende delle Asl, e oggi anche dei reparti, perché l'ultimo scoglio per l'abbattimento delle liste d'attesa è arrivare a rendere trasparenti anche le agende dei singoli reparti, dei singoli ospedali”.

Per quanto riguarda la problematica sulla carenza dei medici: ”Quando noi bandiamo i concorsi, noi diamo le deroghe alle Asl per le assunzioni, mancano i medici, non si presentano perché non ci sono. È una grave mancanza di visione anche degli ultimi anni con prima il ministro dei 5 Stelle, oggi con un ministro di estrema sinistra che non stanno particolare attenzione al tema della carenza dei medici. Come Regione abbiamo detto che non sigleremo mai un accordo che non risolve quel problema”.

Francesco Li Noce


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