In Liguria è sempre molto alta la spesa per la raccolta rifiuti e per il servizio idrico: gli aumenti, infatti, dal 2013 ad oggi restano al di sopra della media nazionale. È quanto emerso dal report annuale di ref.ricerche presentato dalla Camera di commercio alle associazioni di categoria di commercio, artigianato, industria, costruzioni, agricoltura e consumatori, che si sono confrontate non soltanto sui numeri ma anche sulle ultime novità in materia di governance e regolamentazione dei rifiuti, ragionando su proposte per l’immediato futuro.
Il tavolo delle associazioni riconosce lo sforzo fatto dal Comune di Genova che, negli ultimi due anni, s’è accollato gli extra-costi derivanti dalla chiusura di Scarpino e dal crollo di ponte Morandi, ma ribadisce che i livelli di imposizione restano comunque pesanti e che le imprese non sono in grado di sopportarli. Sempre secondo le associazioni la nuova regolamentazione dei rifiuti è un’ottima occasione per ripensare l’intera gestione del ciclo dei rifiuti, rivedere la logistica degli impianti, migliorare la raccolta differenziata e ottimizzare lo smaltimento.
Le categorie hanno le idee chiare su come dovrebbe essere il nuovo sistema. Innanzitutto occorre investire su impianti di recupero, puntare sull’economia circolare e consentire alle imprese, che oggi sono costrette a portare fuori regione le materie prime secondarie sopportandone i maggiori costi, di smaltirle con efficienza a km zero.
Una delle ipotesi è quella di utilizzare parte del nuovo parco del Ponte per aprire nuovi spazi dedicati ad impianti di smaltimento eco-compatibili di materie prime secondarie e di rifiuti ingombranti, che compenserebbero le gravi perdite subite dalla filiera a seguito del crollo e aprirebbero nuove opportunità nel campo dell’economia circolare.
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