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Politica | 15 gennaio 2020, 16:03

Palmaro, il tristissimo declino di Villa De Mari

L’edificio è sempre più fatiscente e gli spazi esterni sono gravemente ammalorati; interpellanza di Lorella Fontana (Lega). L’assessore Piciocchi: “Interverremo con una manutenzione straordinaria”

Palmaro, il tristissimo declino di Villa De Mari

Sarebbe uno dei siti più interessanti e storici dell’intero Ponente genovese. Sarebbe, ma non certamente è, visto che le condizioni di Villa De Mari a Palmaro sono ampiamente sotto la soglia dell’accettabilità, sia per quanto riguarda gli spazi interni che per quelli esterni.

È uno dei tanti fronti sui quali sarebbe necessario intervenire e, negli anni, non sono mai mancate le segnalazioni in questo senso, né da parte dei singoli cittadini, né dei comitati, né degli amministratori locali. L’ultima ‘pressione’ in ordine di tempo è stata messa al Comune di Genova da parte di Lorella Fontana, capogruppo della Lega in Consiglio comunale e sicuramente tra le persone più attente e sensibili, quando si tratta di tornare a valorizzare il Ponente e di ascoltare le istanze delle persone.

Lorella Fontana, nei giorni scorsi, ha discusso in sala Rossa una interpellanza, avente a oggetto proprio i problemi strutturali di Villa De Mari. La rappresentante del Carroccio ha chiesto lumi circa “i progetti per il prossimo futuro, atti a porre in essere degli interventi adeguati a ridare decoro alle parti strutturali ma anche allo stesso parco, tenuto conto che sono spazi comunque frequentati e che pertanto richiedono anche uno stato di sicurezza”. Inoltre, Lorella Fontana ha domandato pure “se gli spazi stessi assegnati alle varie associazioni possano essere rivisti e magari ridistribuiti, con inserimenti di ulteriori associazioni, che contrattualmente potrebbero assicurare il loro impegno al mantenimento del decoro degli spazi assegnati ma anche degli spazi esterni”.

Nel testo della sua interpellanza, la consigliera comunale non ha potuto non evidenziare “la situazione attuale, fortemente critica, sia delle strutture che degli spazi verdi”, ricordando che “dopo il 2009 il Comune, ad acquisizione ottenuta della proprietà da Arte (Azienda regionale territoriale per l’edilizia della provincia di Genova), iniziò la riqualificazione parziale della struttura con la messa in sicurezza delle nuove ali, destinate ad ambulatori per l’Asl 3. Ma il palazzo storico ha subìto interventi minimi di restauro e attualmente versa in condizioni di notevole degrado, nonostante la presenza di diverse associazioni, e così anche il parco che, salvo interventi di pulizia per mano di volontari, è veramente fatiscente”.

A replicare alla consigliera della Lega è stato l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Pietro Piciocchi, che ha scorporato i due temi: “Anzitutto, il discorso delle associazioni. È una partita molto complessa, della quale mi ero occupato quando avevo la delega al Patrimonio. Certamente mi ripropongo di parlarne con il collega di giunta Stefano Balleari, in modo da trovare associazioni che, effettivamente, siano anche in grado di svolgere piccoli interventi di manutenzione, in modo da aiutare il Comune. Quanto alla questione del sito, posso dire che conosco la situazione abbastanza bene”.

Piciocchi riferisce di “esser stato per tre volte nelle scorse settimane a Villa De Mari, per svolgere dei sopralluoghi. La situazione è nettamente peggiorata a seguito dell’ondata di maltempo dello scorso novembre, motivo per cui è ancora più urgente la necessità di intervenire. La manutenzione straordinaria partirà a breve, anzitutto dai giochi per i bambini, che sono gravemente ammalorati e che saranno interamente sostituiti. Installeremo dei giochi alla portata di tutti, anche delle persone diversamente abili, in base a un accordo quadro che il Comune di Genova ha concluso nei mesi scorsi e che riguarderà moltissime altre aree giochi sparse per la città. Successivamente, c’è l’intenzione di riprogettare una vecchia serra, trasformandola in nuovi spazi pubblici, pure questi da destinare alle associazioni. È in programma, poi, la pulizia dei vialetti esterni e il ripristino della pavimentazione, anche perché molti sono parecchio frequentati, per via delle persone che si recano ogni giorno presso gli ambulatori dell’Asl3. Abbiamo già operato alcuni interventi sulle palme affette da punteruolo rosso e prevediamo di sistemare delle nuove alberature. I tempi? Appena verrà effettuata la capitalizzazione dell’Aster, avremo chiaro come muoverci”.

Un po’ di prospettiva, in sostanza, c’è. E Villa De Mari è in cima alla lista delle priorità, anche grazie alle continue sollecitazioni. Nota anche come Villa delle Orsoline, Villa De Mari è una dimora patrizia genovese fatta erigere dalla famiglia Pinelli nel XVI secolo. Nel 1580 subì il primo restauro, che affiancò all’edificio originario una torretta, visibile ancora oggi. Poi, nel 1634, Filippo Maria Pinelli ne commissionò un ulteriore ampliamento, affidando i lavori a Bartolomeo Bianco, architetto di spicco nella zona e che aveva lavorato anche alla vicina Villa Doria Podestà. In epoca più recente, nel Novecento, la famiglia intestataria cedette la proprietà alle suore Orsoline negli anni Sessanta: queste la trasformarono in una scuola con asilo, elementari, medie e superiori. Quindi, i passaggi ad Arte e al Comune di Genova.

Da ricordare che, nel 2006, alcuni comitati organizzati dai cittadini, tra cui gli Amici di Villa De Mari e il Comitato per Pra’, si sono occupati del ripristino dei giardini e della cappella, finanziando i costi di pulizia e manutenzione con alcune manifestazioni di quartiere tra cui sagre e eventi musicali. Ma ora è la mano ‘pesante’ del Comune che deve assolutamente farsi sentire.

Alberto Bruzzone


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