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Politica | 30 gennaio 2020, 16:12

Palazzo Tursi si aggiudica "Hub-In": 560.000 euro dall’Europa per la riqualificazione di Prè

L'assessora Cenci: "Il progetto 'Hub-In' dura di 48 mesi e prevede d’insediare alcune attività commerciali innovative sostenute da eventi che portino nell’area nuovi fruitori e turisti"

Palazzo Tursi si aggiudica "Hub-In": 560.000 euro dall’Europa per la riqualificazione di Prè

Prè come nuovo polo cittadino della cultura, l’artigianato e l’intercultura, grazie ad attività commerciali innovative e spazi per eventi e mostre: al via un programma di riqualificazione che prevede un mix d’interventi materiali e non, dall’arrivo dei temporary shop, i negozi provvisori, all’apertura delle porte posteriori di musei e università, alla formazione dei commercianti.

Il Comune di Genova s’è aggiudicato "Hub-In", un progetto di rigenerazione urbana finanziato dalla Comunità europea nell’ambito di Horizon 2020 Call, per un totale di 560.000 euro di cui 112.000 riconosciuti come ore lavoro: l’obiettivo è creare un hub d’innovazione e imprenditorialità per la trasformazione di attività storiche nell’area di Prè. «Il progetto ha la durata di 48 mesi – spiega l’assessora comunale all’Urbanistica Simonetta Cenci – e prevede d’insediare, attraverso la coprogettazione coi privati, alcune attività commerciali innovative, sostenute dalla riqualificazione urbana e da eventi che portino nell’area nuovi fruitori e turisti».

L’obiettivo è favorire nuovi insediamenti commerciali e promuovere attività di conoscenza, di formazione e di valorizzazione del patrimonio storico e contemporaneo, per ridefinire Prè come nuovo luogo cittadino della cultura, dell’artigianato e dell’intercultura. Gli spazi pubblici saranno adibiti per ospitare eventi ricorrenti, mostre temporanee, temporary shop; le piazzette riqualificate saranno animate con eventi sia di quartiere che di livello cittadino, promuovendone il progressivo uso e adozione da parte di associazioni e abitanti, per organizzare mercatini, cinema all’aperto, feste. Si studieranno i motivi per cui i palazzi dei musei e dell’Università tengono chiuse le porte in direzione dell’abitato e si cercheranno soluzioni organizzative, culturali e tecnologiche per riaprirle.

E ancora, il tessuto commerciale sarà accompagnato a riqualificarsi sia nell’aspetto dei negozi, sia nella logistica, per diventare più accessibile e invitante, sia in termini di proposta commerciale. Prè potrà attrarre abitanti e turisti come luogo simbolo, superando un’immagine talvolta negativa, per affermarsi sempre più come un quartiere multiculturale ricco di gusti, sapori, relazioni e narrazioni. Saranno inoltre apportate attività di consulenza che consentiranno alla singola impresa esistente, la messa a punto del proprio prodotto e proposta commerciale; alla rete di imprese la definizione di strategie comuni per favorire l’identificabilità e il marketing; ai soggetti creativi lo sviluppo di progetti sostenibili di insediamento, la costruzione di business plan per reti, associazioni o per l’avvio di impresa; ad imprese coerenti con il distretto, di costruire insediamenti mirati. Si collaborerà, inoltre, con le imprese turistiche per la riorganizzazione dell’offerta anche attraverso la produzione/commercializzazione di pacchetti che dovranno includere il territorio.

Il progetto Hub-In prevede di contribuire a invertire sistematicamente le tendenze di abbandono del patrimonio storico creando reti di poli in cui l'innovazione sarà il motore principale. Hub-in avrà anche un impatto diretto sulla creazione di nuove opportunità sostenibili per le imprese tradizionali locali e per lo sviluppo di nuove competenze e posti di lavoro creativi. Il parternariato trasnazionale vede la partecipazione delle città di Lisbona (PT), Angouleme (FR), Utrecht (NL), Ptuj (SVN), Belfast (UK), Lefkosia(CY), Brasov (RO). A livello locale lavoreranno insieme il Comune di Genova, attraverso il coinvolgimento di tutti gli assessorati interessate, Ire Agenzia regionale ligure infrastrutture recupero energia avvalendosi della collaborazione dell’Università di Genova.

Redazione


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