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Politica | 05 marzo 2020, 10:44

Benveduti all'ad di Itas Mutua: "Riconsiderato il trasferimento del personale genovese"

L'assessore regionale allo Sviluppo Economico: "Abbiamo fatto presente ai vertici aziendali la nostra profonda critica verso strategie economicamente e socialmente aggressive, apparentemente prese unilateralmente dalla società"

Benveduti all'ad di Itas Mutua: "Riconsiderato il trasferimento del personale genovese"

"Una strada condivisa per mantenere il giusto equilibrio tra profitto e occupazione, evitando di disperdere professionalità e competenze, propri di Itas Mutua e della città di Genova". È la raccomandazione riportata dall'assessore regionale allo Sviluppo economico di Regione Liguria Andrea Benveduti all'amministratore delegato di Itas Mutua Raffaele Agrusti, dopo che l'azienda trentina ha annunciato il trasferimento di più della metà del personale genovese nelle sedi di Milano e Trento.

"Dopo aver ascoltato le ragioni dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali, e aver presentato un ordine del giorno che esprime il dissenso del consiglio regionale ligure a questo trasferimento - aggiunge l'assessore - abbiamo fatto presente ai vertici aziendali la nostra profonda critica verso strategie economicamente e socialmente aggressive, apparentemente prese unilateralmente dalla società. Comprendiamo, in linea generale, le esigenze di efficacia ed efficienza economica di ogni impresa privata, tuttavia non possiamo non manifestare l'esigenza di ricercare al contempo un equilibrio condivisibile e accettabile a tutte le parti in causa, che unisca la ricerca della migliore funzionalità aziendale all'attenzione 'al bilancio sociale della propria attività'. Tanto più che la stessa compagnia pare ben ritrovare nel territorio ligure numerosi e profittevoli sbocchi commerciali".

"È pertanto opportuno che Itas Mutua riconsideri il proprio piano industriale 2020-2022, che andrebbe a indebolire un settore che a Genova gode di buona salute. Dal canto nostro, non possiamo che rinnovare il nostro impegno e la nostra disponibilità, come parte attiva di mediazione, affinché si possa scongiurare da qui in avanti uno scenario di contrapposizione, lesivo dell'una e dell'altra parte" conclude Benveduti.

Redazione


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