“All'amministrazione genovese non piace il metodo democratico: se si fa opposizione critica ci chiamano disfattisti, tra corsi e ricorsi tuttavia finiscono ormai troppo spesso per dover ammettere che le loro decisioni affrettate, non condivise e grossolane necessitano di correzioni”: è quanto riporta una nota di Cristina Lodi, capogruppo del Pd di Genova.
“Ecco che ancora una volta – spiega Lodi – le nostre critiche sortiscono effetti costruttivi e dal cappello magico i sacchi di plastica e sabbia vengono sostituiti dalla proposta di sacchi di juta, peccato però che il termometro delle decisioni debba essere sempre la reazione sui social o gli articoli di giornale e peccato che l'amministrazione comunale si limiti a guardare il dito e non dove indica; ieri il mio disappunto era soprattutto sull'approccio alle soluzioni: certo, la juta in parte risolve il problema dell'utilizzo di materiale ecologico, ma non quello dell'impatto ambientale ed estetico”.
“Puntigliosa? No, determinata e convinta – conclude Lodi – che le soluzioni vadano adottate tenendo conto di quanti più fattori possibili e di modelli di gestione efficace, non ne faccio una questione di parte tanto che porto ad esempio la soluzione dei paletti di legno adottata dal sindaco di Moneglia Claudio Magro, esponente di una lista civica di estrazione di centrodestra: questa è la differenza tra polemica ed approccio sinergico al risultato”.
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Politica | 27 maggio 2020, 15:57
Lodi (Pd): "Le nostre critiche sortiscono effetti costruttivi e dal cappello magico i sacchi di plastica vengono sostituiti da quelli di juta"
"Le soluzioni vanno adottate tenendo conto di quanti più fattori possibili e di modelli di gestione efficace"
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