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Attualità | 01 giugno 2020, 14:18

Musica e solidarietà, Cabrera e Barbacetto: “Dando voce alla condizione umana facciamo del bene anche a noi stessi”

Non è musicoterapia e nemmeno ascolto passivo di un brano, bensì è “dare voce a certi tipi di condizione umana”. A luglio, in collaborazione con Ivano Malcotti e Philos Accademia Pedagogica uscirà l'ultimo brano sull'Autismo

Musica e solidarietà, Cabrera e Barbacetto: “Dando voce alla condizione umana facciamo del bene anche a noi stessi”

I gesti solidali generalmente sono silenziosi, non fanno rumore, eppure se la generosità fosse una canzone risuonerebbe attraverso la voce da usignolo di Flavia Barbacetto e le corde del violoncello di Stefano Cabrera. Anzi, è proprio così che suona e si diffonde. Perché la coppia, nell’arte come Almost 3, e nella vita, ha creato un genere musicale che in realtà non ha nemmeno un nome, ma che fa davvero bene all’anima.

Non è musicoterapia e nemmeno ascolto passivo di un brano, bensì è “dare voce a certi tipi di condizione umana”. Come e più che a teatro, dove si rappresenta la condizione umana. Perché i protagonisti dei brani musicali sono vite, sentimenti e vicende di persone speciali, che attraverso la sensibilità di Flavia e Stefano riescono a comunicare al mondo quello che altrimenti non riuscirebbero a dire a parole. Perché sono disabili, autistici, donne vittime di violenza (clicca QUI), carcerati, tossicodipendenti e malati terminali.

Flavia e Stefano, infatti, molto noti nel panorama artistico come duo e come componenti rispettivamente di Blue Dolls e Gnu Quartet, da tempo si dedicano a un impegno musicale di tipo sociale. Da sei anni portano avanti come volontari, con Maria Pierantoni Giua e Piermario Giovannoni, il Coro Popolare della Maddalena, nel quartiere della Maddalena, mentre per due anni, con Michele Trenti, hanno partecipato a un progetto nel carcere di Marassi “per cercare di creare, con la musica, una forma di aggregazione – spiega Flavia - che non fosse solo svago per i detenuti, ma anche l’occasione per dare vita a qualcosa di bello insieme. E ci siamo appassionati”.

Appassionati al punto da collaborare, sempre a titolo gratuito, con il poeta, drammaturgo e Oss Ivano Malcotti, con cui “abbiamo trovato il giusto mezzo per essere felici dando il nostro apporto – spiega Stefano – . Abbiamo scritto tante canzoni insieme e terminato tanti progetti: è la persona che è riuscita a concretizzare alcuni nostri desideri”.

Ed è così che da anni sono in prima linea insieme a lui, con canzoni e videoclip, a sostegno dell’Udi (Unione Donne Italiane) e della Comunità di San Benedetto, della Gigi Ghirotti con il progetto per malati terminali “Teatro DiLetto e della Philos Accademia Pedagogica di Simonetta Lumachi con il progetto Te la canto Me la suoni” (progetti di cui il nostro giornale si è occupato).

“Per noi si tratta di una spinta a cercare di fare qualcosa che vada oltre al valore terapeutico della musica, e che faccia del bene in modo più ampio – continua Flavia – come quando per il Teatro DiLetto io e Valeria Stagno abbiamo dato vita al romanzo di Marilda, che purtroppo non c’è più”. Perché si tratta di collaborazioni volontarie che “ci arricchiscono in modo incredibile, per cui ogni volta che Ivano ce le propone sono entusiasta come una bambina, perché c’è da imparare tanto da queste persone”.

Come è accaduto conoscendo F.C., un uomo autistico e straordinariamente intelligente, intervistato da La Voce di Genova perché protagonista del progetto “Te la canto Me la suoni”, e dalla cui dolorosa vicenda personale Malcotti ha scritto il testo “Shutdown-Meltdown”, musicato da Stefano e cantato da Flavia, di cui sarà realizzato il videoclip nelle prossime settimane e messo online, gratuitamente, a luglio.

Perché in questo caso lo scopo è quello di fare conoscere meglio chi ha la Sindrome di Asperger, evidenziandone le qualità e caratteristiche. “F.C. è un essere umano incredibile – racconta Flavia – che sa descrivere la propria condizione con estrema lucidità e autoconsapevolezza. Questo progetto è un regalo, non solo perché ho sempre avuto interesse per la neurologia, ma perché è straordinario quello che si può imparare dalla sofferenza altrui: siamo noi ad apprendere e a confrontarci con la vita”.

E dal confronto con F.C. è nata, appunto “Shutdown-Meltdown”, canzone difficile e dolorosa: “A differenza di altri casi, in cui non abbiamo avuto il contatto diretto con le persone, come le donne che hanno subito violenza, poter parlare con F. è stato fondamentale per capire il significato che il testo aveva per lui: ogni parola è legata alle sue sensazioni e la musica non poteva andare in una direzione diversa. Per questo Stefano ha iniziato la composizione con l’orchestrazione che potesse rispondere agli stati emotivi di F. e da lì abbiamo costruito la melodia”.

E poi naturalmente è venuta la parte vocale: “A livello interpretativo dovevo seguire la sua sensibilità – continua Flavia - anche se a modo mio. Invece il ritornello lo abbiamo immaginato come una sorta di coro, per dare voce a tutte le persone che si trovano nella condizione di F.”, perché l’idea del progetto, appunto, è quella di fare arrivare il messaggio a più persone possibile, “per sensibilizzare su cosa voglia dire avere la sindrome di Asperger, e su come gli autistici abbiano un modo diverso di vedere la realtà”.

Fare del bene per riceverne ancora di più: “A livello umano siamo arricchiti – conclude Flavia – per questo continueremo a collaborare con Ivano Malcotti e Simonetta Lumachi, la cui dedizione verso chi ha bisogno è incredibile e fondamentale”.

 

 

Medea Garrone

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