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Sanità | 16 ottobre 2020, 12:09

RSU: "Esternalizzazione sui servizi dell'Istituto Giannina Gaslini"

La RSU ritiene incomprensibile l’atteggiamento dell’Amministrazione in netta contro tendenza con le altre grandi realtà ospedaliere della nostra città quali ad esempio, ASL3 e San Martino che invece puntano al mantenimento della gestione pubblica di questi settori ritenuti essenziali, arrivando a promuovere nuove assunzioni e relativi concorsi o selezioni

RSU: "Esternalizzazione sui servizi dell'Istituto Giannina Gaslini"

L'emergenza sanitaria del Covid-19 ha fatto finalmente comprendere l'importanza che ha la sanità pubblica in quanto diritto universale alla salute e per la qualità del servizio prestato.

Questo concetto a gran voce lo supportano medici, politici, la gente comune e ce lo riconosce anche l’Europa, perché in Italia il sistema pubblico è stato l’elemento fondamentale per il contenimento e la garanzia che tutti avessero diritto alle cure.

Eppure all’Ospedale Gaslini, l'ospedale dei bambini, c'è chi nonostante ciò e nonostante il drammatico momento punta a privatizzare i servizi essenziali come la Farmacia assieme ai Servizi Economali; ne ha dato comunicazione alla RSU la Direzione nella seduta del 22 settembre u.s.

Le Organizzazioni sindacali aziendali dopo aver inviato all’Amministrazione una nota di netta contrarietà della paventata volontà di esternalizzare il settore, hanno convocato l’assemblea dei lavoratori e lavoratrici interessate/i il giorno 14 ottobre, raccogliendo in loro tutta l’ansia e lo scoramento, di chi vede non considerato lo spirito di abnegazione fornito non solo nella prima ondata della pandemia, ma dimostrato da sempre nonostante la cronica carenza di personale e l’incapacità della dirigenza a dare una efficace organizzazione del lavoro. Dipendenti che hanno lavorato con tanto spirito di sacrificio affinché l'eccellenza e la mission proprie del Gaslini non si perdessero, mentre hanno la forte consapevolezza che tutti i loro sforzi potranno venir meno, di fronte ad una gestione privata.

Ne sono un lampante esempio i servizi ad oggi in appalto che abbassano la qualità delle prestazioni ma quasi mai i costi, se non quelli a scapito di quegli operatori e operatrici.

L’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici ha votato all’unanimità per la salvaguardia del ruolo e del lavoro pubblico, rigettano qualsiasi ipotesi di appalto e nel contempo chiedono all’Amministrazione Gaslini, di bloccare ogni atto e/o decisione di avvio delle procedure di privatizzazione e comunque di riportarne la discussione con le OO.SS. almeno alla fine emergenza, che in oggi vede tutti i / le dipendenti , nessuno escluso, impegnati in prima linea per rendere un servizio efficace alla comunità.

La RSU intende chiedere altresì al Direttore Generale e al Presidente dell’Istituto Gaslini le motivazioni che giustificano la volontà di appaltare e i costi/benefici che ne potrebbero derivare, argomenti ancor oggi sconosciuti ai rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici.

Ricordano che la chiusura dei servizi di fatto taglia occupazione e in particolare al Gaslini sarebbe causa di licenziamenti del personale precario che ad oggi opera presso questi servizi.

La RSU ritiene incomprensibile l’atteggiamento dell’Amministrazione in netta contro tendenza con le altre grandi realtà ospedaliere della nostra città quali ad esempio, ASL3 e San Martino che invece puntano al mantenimento della gestione pubblica di questi settori ritenuti essenziali, arrivando a promuovere nuove assunzioni e relativi concorsi o selezioni.

La coscienza morale civile dei lavoratori e delle lavoratrici addetti dell’ospedale Gaslini impedisce di attuare tutte le forme di lotta atte a difendere il loro lavoro, la loro dignità, la professionalità ed un futuro occupazionale per le giovani generazioni, in quanto si è consapevoli della delicatezza del momento.

Confidano che anche il presidente e il CDA siano mossi dallo stesso spirito e possano accogliere le istanze poste dai loro rappresentanti sindacali.

Altresì vi fossero risposte negative verrà comunque dichiarato lo stato di agitazione.

Comunicato Stampa

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