"Vi sembra normale che nel quartiere Ca' Nuova, seimila abitanti, da due anni vi sia solo un medico di famiglia? E che da un anno e mezzo non vi sia nemmeno un pediatra? L’ho chiesto oggi a Toti in Consiglio regionale, ma evidentemente per lui non è un problema". Così Selena Candia, consigliera regionale della lista Sansa Presidente dopo l'interrogazione portata oggi in Consiglio regionale riguardo alla grave situazione in cui versa il quartiere Ca' Nuova a Prà, senza pediatra dal 2018 e con un solo medico, prossimo alla pensione, ormai da un anno.
“'La pediatra è a Palmaro, a 10 minuti di bus', ha risposto Toti. E’ evidente che il presidente della Regione non sa di cosa parla: sarebbe curioso se andasse in cima al quartiere Ca' Nuova ad aspettare la corriera, per farci sapere quanto tempo impiega a scendere dal monte. E adesso, che pure l’unico medico va in pensione, come risponde il Governatore? Ecco come: 'Non possiamo obbligare i medici ad andare in un quartiere'. Vorrei però ricordare che il compito delle istituzioni è aiutare le persone più in difficoltà, ed è impensabile che non si cerchi di dare una mano a un quartiere popolare pieno di persone anziani e disabili. Perché non creare un tavolo di discussione con i medici di famiglia, magari agevolando (con l’affitto dello studio, per esempio) i medici che scelgono di andare in quartieri periferici", aggiunge Candia.
"Arenzano ha il doppio degli abitati del quartiere Ca' Nuova e i medici sono nove. È d'uopo ricordare che in Italia (per usare la stessa proporzione col il Ca' Nuova) ci sono 5,3 medici ogni seimila abitanti. In Romania 5,2, in Bulgaria 3,8, in Grecia (la peggiore d’Europa) 2,5. In Turchia sono 3,4, in Montenegro 2,7. Dobbiamo assicurare a tutti gli stessi diritti: e tra questi c’è il curarsi agevolmente, anche se se vive in quartiere popolare", ha concluso la consigliera regionale della Lista Sansa Presidente.