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Politica | 11 dicembre 2020, 14:46

Multedo, il luogo dove ogni promessa finisce per infrangersi

Enac presenta un ricorso al Tar contro la delibera del Comune di ridurre il rischio aereo al fine di spostare i depositi costieri al terminal Messina, le opposizioni insorgono; e intanto i progetti annunciati sono stati tutti ridimensionati

Multedo, il luogo dove ogni promessa finisce per infrangersi

Più di tre anni fa all’epoca delle proteste nate nel quartiere per la chiusura della scuola materna ‘Contessa Govone’ e la sua trasformazione in un centro per richiedenti asilo, il sindaco di Genova Marco Bucci incontrò la cittadinanza e promise, anche per placare gli animi sin troppo esacerbati e biecamente strumentalizzati da certa politica, che per Multedo ci sarebbero stati entro poco tempo “sette milioni di investimenti”: era l’ottobre del 2017.

Oggi, a dicembre 2020, si raccolgono i frutti di quelle promesse, e c’è da dire che sono frutti piuttosto magri perché a voler tirare le somme è stato fatto molto, ma molto meno di quanto ci si potesse aspettare: un paio di telecamere, alcune manutenzioni ordinarie, un semaforo in via dei Reggio che non ha ridotto la pericolosità dell’attraversamento ma che, se possibile, ha complicato ulteriormente la situazione, un progetto per la riqualificazione dell’ex piscina ‘Nico Sapio’ notevolmente ridimensionato rispetto alla partenza visto che il centro polifunzionale che verrà costruito non sarà più per le competizioni di livello agonistico, ma sarà nient’altro che un impianto di quartiere come confermato dal Coni.

Tutto all’insegna del piccolo cabotaggio insomma, e poi rimane aperta sul tavolo la questione più delicata: ovvero l’ormai famigerato trasferimento dei depositi costieri di Carmagnani e Superba; e qui si apre un fronte davvero inaccettabile per chi risiede a Multedo, se c’è una parola che può fare da sottofondo a tutta questa vertenza negli ultimi anni è una e soltanto una: superficialità. Superficialità nel gestire gli annunci del trasferimento, nell’indicare date mai rispettate sino in fondo, nel gestire i rapporti coi cittadini (sia di Multedo che di lungomare Canepa e di Sampierdarena), ma soprattutto nel portare avanti una complessa vertenza che vede coinvolti il comune di Genova, l’Autorità Portuale e l’Enac, ovvero l’Ente nazionale per l’aviazione civile.

La storia è nota: dopo anni di ricerche, dopo studi su studi e dopo aver coinvolto numerosi professionisti ma senza aver mai avuto il coraggio di organizzare un serio dibattito pubblico, è stata individuata come area di destinazione quella del terminal Messina, alla foce del torrente Polcevera. Sembrava tutto fatto, parevano tutti informati, invece nei giorni scorsi è arrivata la sorpresa: Enac, che ha voce in capitolo in quanto sopra a quella zona transitano gli aerei che partono e arrivano all’aeroporto ‘Cristoforo Colombo’, ha contestato la scelta presentando un ricorso al Tar contro la delibera votata qualche settimana fa da Palazzo Tursi: così tutto nuovamente s’incaglia e se i giudici del tribunale amministrativo daranno ragione ad Enac tutto dovrà ripartire daccapo.

L’amministrazione comunale ha riferito a più riprese d’aver coinvolto l’ente, lo ha dichiarato pure in sedi ufficiali, e allora perché poi si è arrivati a questo ricorso? Superficialità? Di certo, quando si tenne una commissione comunale sul tema, l’Enac non venne invitata. Come mai? Ieri sera il sindaco Bucci ha replicato: “Si va avanti: il testo del ricorso non l’ho ancora letto ma certamente ce l’aspettavamo, comunque andremo avanti su questa strada perché è la soluzione migliore; il problema è di tipo amministrativo e va risolto, anche il porto dovrà lavorarci insieme a noi”. Sì, ma avanti dove, visto che c’è un ricorso in tribunale? Avanti in che senso ed in quale direzione? Come mai su una problematica che riguarda il cono aereo c’è ora l’opposizione di Enac? E perché il sindaco se l’aspettava? In altre parole: la delibera votata ad inizio ottobre è legittima? È legittimo declassare il rischio aeroportuale inserendo lì sotto dei depositi a rischio d’incidente rilevante? Qui non si tratta di stare né con Multedo né con lungomare Canepa né con nessuno, si tratta di stare col buonsenso perché alla fine si prendono in giro tutti: chi attendeva da decenni che i depositi venissero spostati e chi alzava le barricate contro la nuova collocazione, c’è poco da star tranquilli sotto tutti i punti di vista.

Le opposizioni, che più volte ed anche in maniera energica avevano contestato la delibera di Tursi, ora attaccano, Mauro Avvenente, capogruppo di Italia Viva in sala rossa, si domanda e chiede: “Il ricorso di Enac sarà la pietra tombale sull’ipotesi di trasferimento? Sarà la fine delle speranze dei ponentini? Sarà la perpetuazione di un potenziale pericolo sotto casa? Cosa sarà? A chi ha promosso il progetto e l’ha sviluppato spetta fornire risposte concrete ai cittadini. Sono inesorabilmente terminati i tempi delle promesse, delle chiacchiere, dei bla bla, dei rimandi continui, degli ulteriori studi di fattibilità, delle soluzioni immaginifiche, delle fantascientifiche isole che non ci sono: è giunto il momento di procedere senza ulteriori indugi. La gente è stufa di discorsi privi di continuità operativa, aspettiamo che il sindaco e l’Autorità Portuale forniscano spiegazioni, chiarimenti, rassicurazioni circa la fattibilità del progetto; altrimenti sarà l’ennesima sconfitta delle istituzioni e si segnerà un’ulteriore e profonda frattura, un ulteriore allontanamento della gente dalla politica”.

E Alessandro Terrile, consigliere comunale del Partito Democratico, aggiunge: “Bucci aveva deciso: i depositi costieri di Multedo finiscono alla foce del Polcevera, al terminal Messina; e in fretta e furia ad ottobre ha portato in Consiglio comunale una modifica del piano di rischio aereo. In commissione chiediamo se Enac ha dato parere positivo, la Giunta ci risponde che il parere non serve e che la procedura è comunque concordata. Chiediamo di audire comunque Enac, ci rispondono che è pretestuoso. Due mesi dopo, Enac impugna al Tar la delibera del comune paralizzando con ogni probabilità l’ipotesi di delocalizzazione. Un mix d’arroganza e faciloneria che finisce per prendere in giro ancora una volta gli abitanti di Multedo, costretti a tenersi dopo tante promesse i depositi di Superba e Carmagnani a pochi metri dalle loro abitazioni”. C’è qualcuno che conosce un termine diverso da superficialità?

Alberto Bruzzone


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