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Attualità | 11 marzo 2021, 11:45

Pegli, il campo da street basket in Villa Doria sarà demolito

Ieri è stata data l’ufficialità, sparirà un manufatto inguardabile, pericoloso e concettualmente sbagliato eppure costato decine di migliaia di euro; chi ne risponderà? La prossima volta prima di concepire simili obbrobri sarà meglio consultarsi con la cittadinanza

Pegli, il campo da street basket in Villa Doria sarà demolito

Habemus destructionem’. Ci sta il latino e ci sta il richiamo al Vaticano perché per arrivare alla demolizione del campetto da street basket nel piazzale centrale di Villa Doria a Pegli è stato necessario un percorso lungo e complesso quanto l’elezione… di un Papa.

Scherzi a parte, e senza voler esseri blasfemi (ci mancherebbe altro), la notizia seriamente e fondamentalmente reale è che nelle prossime settimane quel manufatto di cemento tanto contestato dai pegliesi perché di dubbio senso estetico e d’indubbia pericolosità sarà finalmente rimosso.

Da tutte le parti possibili e immaginabili è stato riconosciuto l’errore, è stata riconosciuta l’impossibilità di apportare la benché minima miglioria e si è quindi optato per la cancellazione completa della piattaforma in cemento, con ampia e motivata gioia dei cittadini, che avevano raccolto quasi quattromila firme per sensibilizzare le amministrazioni locali.

La notizia circolava già ufficiosamente da qualche giorno, ma è stata confermata ieri pomeriggio al termine di una riunione in teleconferenza alla quale hanno partecipato l’architetto Roberta Burroni, responsabile dell’Ufficio Tecnico del Servizio Edilizia Direzione Sviluppo Economico e Sociale della Città Metropolitana di Genova, l’assessore comunale ai Lavori Pubblici, il vicesindaco Pietro Piciocchi, l’assessore municipale del VII Ponente alla Scuola, Silvia Brocato, e alcuni componenti del Comitato Pegli Bene Comune, che è stato in primissima linea, sin dallo scorso novembre, in questa battaglia, grazie soprattutto all’impegno di Serena Ostrogovich e di Paola Rottigni.

Importante anche il ruolo ‘giocato’ dal Civ di Pegli, con Raffaella Grasso, e dai consiglieri comunali Lorella Fontana della Lega, Mauro Avvenente di Italia Viva e Cristina Lodi del Partito Democratico, che avevano chiesto pure loro, senza altre possibili vie d’uscita, la demolizione del manufatto.

Solo che è stato un percorso più lungo del previsto perché, pur essendo in Villa Doria in un terreno di proprietà del Comune di Genova, i lavori erano stati eseguiti dalla Città Metropolitana, nell’ambito degli interventi di riqualificazione edilizia ed energetica della succursale pegliese del liceo ginnasio ‘Giuseppe Mazzini’.

Quei lavori hanno permesso alla scuola di migliorare notevolmente, ma il campetto da street basket spostato al centro del piazzale principale del parco di Villa Doria non è mai andato giù, perché di fatto impediva la fruizione di tutta l’area da parte dei bambini, e qui stiamo parlando di uno spazio storicamente molto frequentato dai piccoli e dai ragazzi pegliesi di ieri e di oggi.

L’azione da parte del vicesindaco Piciocchi è stata quindi molto efficace, e di questo bisogna dare atto. Fatto sta che il campetto verrà demolito. Se ne occuperà direttamente la ditta che lo aveva edificato, con la quale Città Metropolitana ha aperto da tempo un contenzioso perché gli scarichi dell’acqua non funzionano correttamente e pare che pure le pendenze siano state calcolate male.

Il progetto è stato firmato dagli architetti Roberto Burlando e Nicola Chiari di Poolmilano Srl., ed è costato decine di migliaia di euro. L’approvazione è giunta anche dalla Soprintendenza, in particolare con l’architetto Francesca Passano, che si occupa di periferie urbane presso l’Ufficio Architettura e Arte Contemporanea: ed è qui che si è creato il cortocircuito perché non si è mai capito, né la Soprintendenza lo ha mai spiegato ufficialmente, come caspita sia stato possibile dare il via libera a un obbrobrio del genere.

Quello che è stato, è stato, ma rimane il fatto che sono stati sperperati soldi pubblici, e forse sarebbe giusto che qualcuno ne chiedesse il conto, a questo punto, a chi di dovere: si spera nella buona solerzia di qualche consigliere comunale, ad esempio.

Ma che cosa succederà adesso, una volta demolito il campetto? Succederà che verranno ritracciate delle linee per un campo da street basket, però saranno ‘a raso’, quindi al livello del terreno originario. La pavimentazione sarà di colore differente ma quando non si giocherà a basket, si potrà comunque continuare a girare in bicicletta, a fare le partitelle di pallone e a giocare a nascondino, com’è sempre stato. E forse sarà questo il momento in cui si capirà, in cui tutti potranno capire, a che cosa è sempre servito e a che cosa servirà sempre questo piazzale: a creare socialità. Una socialità che stava per essere irrimediabilmente compromessa per colpa di un progetto allucinante e inaccettabile.

L’unione fa la forza, e i pegliesi sono riusciti a farsi dare ragione. Magari la prossima volta, prima di concepire dei parti così abominevoli, sarà forse il caso di interpellarli preventivamente.

Alberto Bruzzone

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