A poco più di quarantotto ore dalla clamorosa retrocessione in Serie C che ha gettato nello sconforto più totale tutto il popolo blucerchiato, è già tempo di interrogarsi sul futuro e su quello che accadrà fin dai prossimi giorni in casa Sampdoria: il comunicato di scuse pubblicato dai canali societari solo all'indomani della debacle definitiva di Castellammare di Stabia lascia aperti tanti punti di domanda sia a livello ecomonico, sia sul piano sportivo, con la necessità di costruire in fretta l'ossatura base per presentarsi in maniera credibile e solida ai nasti di partenza del prossimo campionato di Serie C.
E mentre ci si sbilancia già sul possibile girone in cui la Sampdoria potrebbe essere inserita, a tenere banco sono soprattutto i conti in rosso – il bilancio a fine 2024 si è chiuso con una perdita di più di 40 milioni di euro, in aumento di oltre 10 milioni e mezzo rispetto a quella registrata l'anno precedente – e le inevitabili ripercussioni a livello finanziario, mettendo a serio rischio la sostenibilità del piano di risanamento approvato, che prevedeva come orizzonte temporale la fine della stagione 2025/2026.
In tal senso sarà fondamentale capire il reale supporto da parte di Joseph Tey, manager di Singapore diventato azionista di maggioranza del club e che ha già versato più di cento milioni di euro per la causa blucerchiata, con risultati sportivi esattamente all'opposto di quanto auspicato.
Pesantissime saranno anche le perdite a livello di diritti televisivi, con la necessità di contenere i costi per quanta riguarda il monte ingaggi dei giocatori, da ridurre drasticamente rispetto alla sciagurata gestione di questo campionato, con profili ritenuti all'altezza per poter competere al vertice ma che a conti fatti non sono mai riusciti a calarsi nella realtà doriana.
E a chi verrà affidata la ricostruzione dalle ceneri di questa Sampdoria? Quali figure potrebbero garantire credibilità nei confronti di una piazza a dir poco inferocita? A fine giugno tutti gli allenatori attualmente sotto contratto saranno liberi di accasarsi altrove, da capire se Evani e Lombardo, gli ultimi a metterci la faccia sul disastro finale seppur con percentuali di responsabilità prossime allo zero, saranno eventualmente disponibili ad accettare un'altra sfida ad altissimo coefficiente di difficoltà e con margine di errore pressochè nullo. Anche la Serie C non aspetta e la presunzione di poter credere in una risalita quasi scontata aumenterebbe il rischio di nuove figuracce.