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Municipio Centro Ovest | 26 aprile 2021, 12:45

Corona per il 25 aprile divelta e gettata a terra, Anpi: "Offesa a democrazia e a chi ha dato la vita per la nostra libertà"

Gesto avvenuto in via Pancaldo, in centro Sampiedarena. Bisca (Anpi): “Non bisogna minimizzare, il 25 aprile 1945 non ha cancellato del tutto valori nefasti. Facile fare i fascisti in democrazia”. Sul fatto indaga la Polizia

Corona per il 25 aprile divelta e gettata a terra, Anpi: "Offesa a democrazia e a chi ha dato la vita per la nostra libertà"

“Un gesto vigliacco, fatto di nascosto, frutto di una cultura che il 25 aprile 1945 ha sconfitto ma non una volta per tutte”. Lo afferma Massimo Bisca, storico presidente provinciale Anpi Genova e coordinatore regionale ligure, condannando fermamente la profanazione e la distruzione parziale, gettandola a terra, di una corona posta nel giorno dedicato alla Liberazione, in via Leone Pancaldo a Sampierdarena, vicino alla casa di Giacomo Buranello, in pieno centro delegazione a due passi da via Cantore. Gesto sul quale sta indagando la Digos.

“Forze dell'ordine - osserva Bisca - che fanno indagini com'è loro uso e costume e mi auguro individuino i colpevoli e che questi vengano puniti come prevedono la legge Scelba e poi la Mancino”.

“Sono gesti che hanno precise responsabilità, che devono essere pagate e che condanno con fermezza. Non devono essere minimizzati e spero che la condanna giunga unanime da parte delle istituzioni e dei gruppi politici della città”, insiste il presidente Anpi di Genova. Ma lo sfregio fatto alla corona, simbolo di ricordo ed onore per chi ha dato la vita per la libertà, dimostra come talvolta quelle leggi dette sopra non siano forse state applicate “fino in fondo”.

E Massimo Bisca, che ha un passato politico di tutto rispetto, non manca di stigmatizzare un'ideologia che ha prodotto grandi mali: “Per qualcuno - afferma - è comodo fare i fascisti in democrazia; li vorrei vedere fare i democratici in un regime fascista”.

Festa della libertà, come qualcuno definisce il 25 aprile? “È la festa della democrazia, della giustizia. In questo la festa della Liberazione ha significato onnicomprensivo”, risponde Bisca, ricordando come abbia apprezzato il discorso del premier Draghi e come, essendosi recato di recente in una scuola di Mignanego, abbia spiegato ai giovani che Italia e Germania furono alleate 4 anni su 6 di guerra. “La differenza - ha detto - è che noi abbiamo fatto la Resistenza e chi ha fatto la Resistenza ha scritto la Costituzione. La Germania è rimasta spaccata in due a lungo ed in Giappone la Costituzione è stata dettata da un generale americano. In Italia l'ha scritta chi la Resistenza l'ha fatta. Per fortuna c'è un accordo nazionale tra Anpi e Ministero dell'Istruzione che ci permette di raccontare la Resistenza, non solo armata ma proprio anche come fatto sociale”.

Con grande fondamento proprio a Genova dove, sottolinea il presidente Anpi Genova, “abbiamo avuto i più grandi scioperi, la più grande deportazione operaia, una straordinaria presenza di donne nella Resistenza. Qui ci sono grandi industrie”.

Partendo dal commento di un gesto biasimevole e violento, da Massimo Bisca giunge a un importante messaggio culturale. “De Gasperi, quando andò nell'immediato dopoguerra a Parigi - rievoca il leader Anpi Genova - disse che tutti i fatti erano contro di lui; ma dalla sua parte c'era chi aveva fatto la Resistenza e scritto la Costituzione”.

E come il gesto di aver strappato la corona da dove era stata deposta abbia suscitato indignazione, è testimoniato dall'immediata presa di posizione, poche ore dopo il fatto avvenuto appunto il 25 aprile, di Fabrizio Maranini, presidente Seconda Commissione del Centro Ovest che ha anche rapidamente diffuso la notizia: “Viltà e ignoranza si accompagnano in questo gesto che, seppur fosse di qualche isolato balordo, non dovrà restare impunito. Perché non diventi una escalation di fenomeni ignobili. Il gesto lede il libero esercizio della rappresentanza e della democrazia”.

Dino Frambati

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