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Attualità | 29 aprile 2021, 18:57

Pandolfo contro il Comune sul progetto per la ciclabile in corso Italia: "Mancano scelte chiare, capaci di qualificare l'area" (VIDEO)

Il consigliere Pd propone di dedicare interamente al traffico ciclopedonale corso Italia, almeno nei fine settimana: sarebbe possibile in questo caso dirigere il traffico veicolare a monte del lungomare, fra corso Europa, via De Gasperi e via Rosselli

Pandolfo contro il Comune sul progetto per la ciclabile in corso Italia: "Mancano scelte chiare, capaci di qualificare l'area" (VIDEO)

Il consigliere comunale del Partito Democratico Alberto Pandolfo attacca la Giunta Bucci sul tema della pista ciclabile in corso Italia, sia nel merito che nel metodo, e avanza una controproposta: dedicare esclusivamente al traffico ciclopedonale il corso almeno nei fine settimana, deviando l'ordinario traffico veicolare a monte. 

Pandolfo denuncia poi che il progetto è stato presentato agli organi di stampa come un pacchetto chiuso, senza che sia stato né discusso né presentato in Consiglio Comunale. Per avere delucidazioni in merito l'esponente democratico aveva presentato una interrogazione a risposta immediata, che però è stata calendarizzata in maniera tale da non consentirne la discussione nella seduta odierna del Consiglio.

"Volevamo chiedere i dettagli di una sperimentazione durata oltre un anno in corso Italia, là dove è nata la prima pista ciclabile dell'era Bucci - spiega Alberto Pandolfo -. Si tratta di poche righe per terra in totale insicurezza, realizzate però con forte dispendio di risorse pubbliche. Di questo esperimento abbiamo già un risultato in effetti, quello di non aver incontrato il gradimento dei cittadini e di chi come me vuole utilizzare biciclette, monopattini e tutti i cosiddetti mezzi della mobilità dolce".

Per Pandolfo la maggiore criticità riguarderebbe la sicurezza di chi si sposta sulle ciclabili: "Chi si muove in maniera sostenibile si trova perennemente in balia delle macchine, e ho potuto verificare di persona che questo problema è presente in tutta la città, da Sampierdarena alle vallate, fino ad arrivare a corso Italia. Questo progetto è stato presentato alla stampa e probabilmente a poche altre persone, ma certamente non in Consiglio Comunale, che sarebbe il luogo dove i rappresentanti dei cittadini possono dire la loro. Oggi vogliamo sapere cosa è stato della sperimentazione, per evitare che gli errori di impostazione che l'hanno caratterizzata possano essere trasposti nel nuovo progetto. Purtroppo dalle notizie di stampa e da quello che ho potuto vedere molti di questi errori sono ancora presenti, a partire dall'assenza di una scelta radicale a favore della mobilità dolce".

"Rendere corso Italia una direttrice di spostamento dedicata interamente alla mobilità sostenibile poteva essere un'opzione per qualificare l'area, creando nel contempo una via alternativa da percorrere per chi deve spostarsi verso levante dal centro cittadino - continua Pandolfo -. Chi deve fare questo tragitto nei prossimi mesi continuerà ad affrontare disagi, visto che sarà percorribile una sola corsia. Sarebbe stato possibile ripercorrere i passi fatti dalle amministrazioni precedenti, e rendere ciclopedonale il lungomare almeno nei fine settimana, lasciando al traffico ordinario i giorni feriali. Come sempre però l'amministrazione, anzi che farsi regolatrice delle esigenze delle persone, a volte confliggenti, sceglie la via più facile cercando un colpo al cerchio e uno alla botte, però con il solo risultato di non accontentare nessuno e scontentare tutti. Avremo modo di fare ulteriori approfondimenti e di chiedere delle modifiche: credo che sul tema delle aree ciclopedonali si debba fare di più per una città che guarda al futuro".

Per il consigliere comunale del Partito Democratico sarebbe possibile dirottare il traffico dei veicoli a monte di corso Italia, pur a condizione di occuparsi delle criticità viabilistiche, come il cantiere dello scolmatore: "Nelle zone più a monte ci sono due direttrici, quella che passa da via Rosselli e via De Gasperi proprio alle spalle di corso Italia, e quella di corso Europa su cui non si investe da tanto tempo. Proprio al fondo di questa strada ora abbiamo il tappo del cantiere per lo scolmatore del Bisagno, che purtroppo viaggia con molto ritardo, nonostante i nostri appelli a fare presto. Sarebbe ora di accelerare davvero i cantieri necessari alla sicurezza idrogeologica della città, restituendo una viabilità più funzionale alla Val Bisagno e a tutto il levante, da Brignole a Nervi".

 

Redazione


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