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Attualità | 13 maggio 2021, 11:30

Il Novecento proletario di Giordano Bruschi: le lotte operaie genovesi raccontate dal partigiano Giotto

Nel docufilm autoprodotto da Ugo Roffi e Ludovica Schiaroli, un lungo flusso di coscienza in cui dalla Resistenza alle lotte sindacali per i lavoratori, Bruschi racconta un pezzo di storia non solo di Genova ma collettiva

Il Novecento proletario di Giordano Bruschi: le lotte operaie genovesi raccontate dal partigiano Giotto

La vita di Giordano Bruschi diventa un documentario dove il partigiano Giotto rievoca quasi un secolo di impegno sociale, civile e politico. È il cuore del docufilm ‘Giotto, il 900 proletario di Giordano Bruschi’ realizzato da Ugo Roffi e Ludovica Schiaroli che hanno voluto raccontare attraverso la testimonianza diretta del partigiano Giotto (classe 1925), le lotte sociali degli operai per i loro diritti.

Dalla Resistenza ai moti dei 30 giugno 1960 per fermare il congresso fascista a Genova, dalla battaglia operaia per l’autogestione della San Giorgio del 1950, allo sciopero dei quaranta giorni dei marittimi nel 1959, fino all’attività come politico e sindacalista genovese.

Cuore del documentario l’intervista al partigiano, che rievoca le tante battaglie per l’emancipazione dei lavoratori e che, come un filo rosso, unisce queste vicende e ne spiega la genesi. Un’intervista realizzata all’interno dello stabilimento Ansaldo Energia di Genova, a cui fanno da contrappunto immagini realizzate oggi con il protagonista che ritorna nei luoghi della memoria dalla scuola dove ha mosso i primi passi verso la Resistenza al Porto di Genova, fino a piazza De Ferrari.

Una storia che non è solo di una città ma che ha una valenza collettiva, come dice lo stesso Bruschi: “Non è solo la mia storia, ma è quella della Genova operaia: è un evento collettivo. Abbiamo raccontato alcuni momenti fondamentali di questa città: la salvaguardia dell’industria e dell’economia genovese nel settore marittimo e portuale, la difesa delle libertà con la Resistenza e le giornate del 30 giugno 1960”.

Bruschi quelle lotte le coltivava fin da bambino, quando a Pistoia, figlio di un ferroviere e di una contadina, portava al padrone, “che non faceva niente”, il 56% del raccolto, e nella sua famiglia, che con la schiena piegata sui campi coltivava la terra, “c’era tanta fame”.

Il lavoro è durato più di un anno ed è stato autoprodottodagli autori con la collaborazione di Pietro Alfano dell’Anpi, Ansaldo Energia e il contributo di Coop Liguria, CGIL Genova, Circolo Autorità Portuale CAP: “È stato un lavoro complesso, ma che ha l’obiettivo di far conoscere la testimonianza di Giordano non solo a Genova e in Italia, ma anche oltre confine”.

Un obiettivo centrato, visto che il documentario avrà una prima visione internazionale venerdì 14 maggio durante il May Day Reel Work Film Festival di Santa Cruz in California - festival giunto alla ventesima edizione e che ha come tema le problematiche relative al lavoro - e Giordano interverrà in streaming partecipando al dibattito e rispondendo alle domande. Mentre la prima presentazione a Genova si terrà lunedì 24 maggio alle 10 presso il Cinema Sivori, dove interverranno insieme a Giordano Bruschi e agli autori: Luca Borzani, Igor Magni della Camera del Lavoro di Genova, Tiziana Cattani di Coop Liguria, Giorgio Bana per il Circolo Autorità Portuale, Enrico Poggi, Filt Cgil, Bruno Manganaro, Fiom Genova, Nico Saguato, Logos. Modera Donatella Alfonso. L’entrata è gratuita e per partecipare è necessario prenotarsi scrivendo a: pietroalfano1@gmail.com.

Il documentario ha la durata di 57 minuti dove scorrono immagini e filmati tratti dall’archivio personale di Giordano Bruschi e da fonti istituzionali come gli Archivi della Fondazione Ansaldo, della Camera del Lavoro di Genova e Nazionale, di Anpi Genova e Liguria, Anpi Ansaldo Energia, Anpi Sestri Ponente, dell’Istituto Storico delle Resistenza della Liguria, dell’Istituto Gramsci di Roma, dell’Istituto Storico della Resistenza di Torino, dell’Archivio storico della Camera dei Deputati, Archivio Storico Foto Omnia di Ugo Borsatti ora della Fondazione CR Trieste, dell’Archivio storico de Il Secolo XIX, Fratelli Frilli Editori e della Biblioteca Civica Berio di Genova. Un lavoro corale per restituire e tramandare un pezzo fondamentale di storia in cui la lotta per i diritti ha portato a conquiste che oggi spesso sono disattese, per questo quanto raccontato da Bruschi: “È una lezione quanto mai attuale perché quanto narrato serva come esempio oggi”, dicono gli autori che in questo progetto hanno investito tempo e cuore.

Rosangela Urso

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