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Attualità | 16 maggio 2021, 11:30

Allungamento della metropolitana e riattivazione della linea merci porto-Campasso-Fegino: arriva l'assemblea pubblica

L'iniziativa, promossa dal Comitato Liberi Cittadini di Certosa e dall'Associazione Progetti Comuni, è previsto per 18 maggio alle ore 17.00 presso la "Radura della Memoria"

Allungamento della metropolitana e riattivazione della linea merci porto-Campasso-Fegino: arriva l'assemblea pubblica

il Comitato Liberi Cittadini di Certosa e l'Associazione Progetti Comuni hanno organizzato per martedì 18 maggio alle ore 17.00 presso la "Radura della Memoria", nei pressi di Ponte S.Giorgio, un'assemblea pubblica sulla problematiche legate ai progetti al "prolungamento della tratta metropolitana Brin-Canepari e della riattivazione della linea Merci Porto-Campasso-Bivio Fegino".

L'iniziativa sarà l'occasione per informare i cittadini del lavoro svolto dagli organizzatori in questi quasi due anni di continuo lavoro svolto, e degli otto punti che si ritengono di portare avanti presso le istituzioni. Queste istanze sono state sottoscritte da altri comitati della zona.

"Sotto il Tendone in via Enrico Porro, Mercoledì 5 Maggio, si sono incontrati gli aderenti al Comitato  Liberi Cittadini di Certosa, l’Associazione Progetti Comuni, l’Associazione Quelli del Ponte Morandi, il Comitato Ai Confini Zona Rossa, Il Comitato Spontaneo Cittadini Borzoli e Fegino , l’Associazione Noi Cittadini del Campasso, per definire insieme un percorso di salvaguardia del territorio, della salute e sicurezza dei cittadini e delle attività commerciali - si legge in un comunicato che accompagna l'annuncio dell'assemblea pubblica -. Il confronto è avvenuto sul Progetto in presentazione della riattivazione della linea ferroviaria merci, Porto di Genova-Sampierdarena-Campasso-Certosa-Rivarolo-Bivio Fegino, (Nodo di Genova), assumendo come priorità assoluta, l'attivazione dell'inchiesta pubblica sulla infrastruttura sopra citata. Respingiamo sin da ora, la responsabilità che altri ci vorrebbero attribuire sui ritardi legati allo sviluppo del Porto e della Città. Ricordiamo, che ad oggi non è stato presentato il Progetto nella sua interezza. Riteniamo che debba essere attivato un confronto serio e approfondito, con coloro che come noi operano sul territorio, prendendo come riferimento iniziale i seguenti punti:

  • avviare un percorso di informazione pubblica da parte dei soggetti proponenti l'Infrastruttura, attraverso il riconoscimento della "Inchiesta Pubblica in deroga", come già chiesto ufficialmente al Presidente della Regione e del Comune di Genova;
  • individuazione di punti fissi di informazione pubblica sul territorio, come già fatto per il Ponte S. Giorgio, con aggiornamenti quotidiani ai  cittadini;
  • verifica sulla possibilità di "un'alternativa zero" o individuazione di un nuovo percorso alternativo;
  • riesame delle condizioni di sicurezza e compatibilità della cantierizzazione, rumorosità e ambientalità, come ad esempio dell'impianto di betonaggio; 
  • no alle merci pericolose sulla linea in progettazione;
  • intervento sulle "sorgenti del rumore" e delle vibrazioni, nei cantieri e con i treni in esercizio;
  • utilizzo di tutte e proprio tutte, tutte, le tecnologie più all'avanguardia, sia in fase di cantierizzazione, che di esercizio (come per il ponte S. Giorgio), per ridurre al minimo il disagio sulle persone e garantire salute e sicurezza anche sul lavoro;
  • individuare risorse adeguate per interventi di riqualificazione del territorio,( anche residuali del Decreto Genova), di aiuti per i cittadini e le attività economiche, che subiranno ritorni negativi a causa dell'Infrastruttura.  

 

 

Il nostro impegno per perseguire gli obiettivi citati, verrà attivato con il coinvolgimento partecipato dei cittadini, in un Presidio davanti alla Prefettura per informare il rappresentante del Governo e chiedere un sostegno presso i soggetti titolati al confronto e la convocazione di un Assemblea Pubblica, come parte di un percorso di mobilitazione, che si attiverà con modalità più articolate in carenza di risposte".

Redazione

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