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Politica | 02 novembre 2021, 12:25

Regione, gli studenti di medicina dovranno attendere per la ripresa dei tirocini in presenza

Toti: "Bisogna tenere in considerazione le esigenze di studenti e atenei, ma anche il quadro epidemiologico", ma sul futuro di 300 aspiranti medici regna l'incertezza

Regione, gli studenti di medicina dovranno attendere per la ripresa dei tirocini in presenza

Dovranno attendere ancora gli studenti di medicina a Genova che sperano di tornare presto nelle corsie ospedaliere a svolgere i tirocini, obbligatori a partire dal terzo anno, ma bloccati a causa del covid.

Lo ha detto il presidente della Regione Giovanni Toti in risposta a un’interrogazione presentata dai consiglieri del Partito Democratico, che hanno chiesto alla Regione di attivarsi per la ripresa delle interlocuzioni con l’università.

Sono circa 300 gli studenti che non possono svolgere i tirocini in presenza. Lo scorso 8 ottobre avevano manifestato in piazza De Ferrari, rivendicando il diritto di tornare in corsia, rilanciando la proposta di incrementare il numero degli ospedali in cui farli. Attualmente i tirocini vengono svolti solamente al San Martino e al Gaslini. La rivendicazione degli aspiranti medici che studiano all’università di Genova, è dovuta anche al fatto che hanno continuato a pagare le tasse universitarie, mai ridotte o eliminate neppure in pieno lockdown, e che a oggi non sanno se e quando torneranno alle attività in presenza, problema questo che riguarda soprattutto i fuori sede.

I tirocini in presenza sarebbero dovuti riprendere a ottobre 2020, l’aggravarsi della situazione pandemica aveva costretto l’università a posticiparli, ma adesso, ha detto il consigliere Luca Garibaldi: “Si può ragionare sulla ripresa delle attività in presenza”, sottolineando che muniti di green pass, gli stessi parenti dei ricoverati possono accedere nei reparti. Garibaldi ha chiesto alla Regione di attivarsi per un'interlocuzione con l'università, sottolineando il rimpallo tra Alisa e l'ateneo.

A rispondere a Garibaldi è stato il presidente della Regione Giovanni Toti, che ha la delega alla sanità.

Ci è nota l’esigenza di consentire agli studenti di partecipare, come anche l’esigenza del sistema sanitario di allargare i circuiti formativi”, ha detto, ricordando che sono in corso i contatti per estendere la collaborazione con gli ospedali per lo svolgimento dei tirocini.

Toti ha aggiunto che “sono in corso di attivazione i contatti con le università di Pisa e Genova, per la ripresa dei tirocini, tenendo in considerazione le esigenze di atenei e studenti e il quadro epidemiologico. Gli ospedali sono tenuti a rispettare il massimo criterio di prudenza. La crescita di incidenza ci consiglia prudenza e attenzione nel disattivare le procedure”.

“Circa 300 studenti che frequentano gli ultimi tre anni della Facoltà di Medicina e Chirurgia non riescono ad accedere ai tirocini in presenza. La nostra Regione non si sta rivelando in grado di offrire ai futuri medici percorsi in grado di formare i ragazzi in maniera adeguata. La Liguria è fanalino di coda in Italia per i tirocini: Toti continua a non dare risposte chiare e concrete su questo tema, e non affronta il problema della carenza dei medici del lavoro, che devono rilasciare il certificato per frequentare i tirocini in presenza. Per questo, dopo una prima richiesta di una commissione sanità in cui affrontare il problema coinvolgendo anche l’Università e gli studenti, che non è mai stata convocata, chiediamo che venga istituito al più presto un tavolo permanente che coinvolga i rappresentanti degli studenti, Alisa e Università, affinché questo imbuto formativo si sblocchi definitivamente”, così il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno Luca Garibaldi che ha presentato un’interrogazione in cui ha chiesto alla giunta i motivi per cui la Regione non abbia messo in campo, come il resto delle Regioni Italiane, delle politiche concrete per permettere agli studenti di medicina un ritorno in presenza in corsia per svolgere il tirocinio.

Francesco Li Noce


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