“In sei anni la Regione non ha fatto nulla per potenziare e difendere i Pronto Soccorso: l’organico è sotto dimensionato, mancano medici, infermieri, Oss rispetto a quanto previsto, gli stipendi sono insufficienti, il personale costretto a turni massacranti per mancanza di turn over, con pazienti in attesa per ore e ambulanze in fila agli ingressi perché sono finite le barelle. Angelo Gratarola, direttore generale del dipartimento regionale di emergenza e urgenza, in un’intervista al Secolo XIX dichiara che, vista la carenza di personale ‘bisogna ripensare alla rete ospedaliera e non si può continuare a tenere aperto tutto’: ritengo questa affermazione improponibile soprattutto se riferita ai punti di primo intervento come Gallino a Ponte X e Micone a Sestri Ponente. Va bene il ripensamento della rete ospedaliera - che è quello che avrebbe dovuto fare Toti - ma realizzarla pensando di chiudere i punti di primo intervento vorrebbe dire andare nella direzione opposta rispetto alle richieste di governo ed Europa, che spingono invece a rafforzare la rete territoriale”: è quanto dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico Pippo Rossetti che in consiglio ha presentato un’interrogazione per chiedere alla giunta risposte sui Pronto Soccorso e le difficoltà che giornalmente affrontano gli operatori.
“Chiudere Micone e Gallino – prosegue Rossetti – non servirebbe a risolvere i problemi dei Pronto Soccorso che invece subiscono le conseguenze di una sanità territoriale devastata: in questi anni i piccoli ospedali chiusi non sono stati sostituiti da nuovi, i centri intermedi per codici bianchi e verdi sono stati depotenziati, non ci sono infermieri né medici che possano seguire i pazienti a domicilio, i reparti specialistici ospedalieri sono pieni e non consentono di far passare velocemente le persone dal pronto ai reparti stessi. Bisogna investire su urgenza ed emergenza e contestualmente sviluppare strutture territoriali che facciano da filtro a richieste e bisogni dei pazienti - nella maggior parte dei casi anziani – che trovando risposte, non avrebbero la necessità, se non in caso di reale emergenza, di rivolgersi al Pronto soccorso, riducendo i flussi di accesso. Serve coordinare i Pronto Soccorso genovesi con procedure e regole omogenee a partire dell'adeguamento alle cinque classificazione di accesso che in Liguria, a differenza di tutte le altre regioni italiane, sono ancora ferme ai colori bianco, verde, giallo e rosso”.
In Breve
Che tempo fa
Rubriche
Accadeva un anno fa
Politica | 19 novembre 2021, 16:32
Rossetti (PD): “Giù le mani da Gallino e Micone: il collasso dei Pronto Soccorso non si evita con la chiusura dei punti di primo intervento”
"In sei anni la Regione non ha fatto nulla per potenziarli e difenderli"
Vuoi rimanere informato sulla politica di Genova e dire la tua?
Iscriviti al nostro servizio gratuito! Ecco come fare:
- aggiungere alla lista di contatti WhatsApp il numero 0039 348 0954317
- inviare un messaggio con il testo GENOVA
- la doppia spunta conferma la ricezione della richiesta.
I messaggi saranno inviati in modalità broadcast, quindi nessun iscritto potrà vedere i contatti altrui, il vostro anonimato è garantito rispetto a chiunque altro.
LaVocediGenova.it li utilizzerà solo per le finalità di questo servizio e non li condividerà con nessun altro.
Per disattivare il servizio, basta inviare in qualunque momento un messaggio WhatsApp con testo STOP GENOVA sempre al numero 0039 348 0954317.














