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Attualità | 06 dicembre 2021, 15:04

Mira Lanza, ecco come cambierà volto lo storico ex saponificio (FOTO)

Tra passato, presente e futuro, ecco come l'ex storico saponificio Mira Lanza cambierà volto con il progetto di rigenerazione inaugurato oggi

Mira Lanza, ecco come cambierà volto lo storico ex saponificio (FOTO)

Tra passato, presente e futuro, ecco come l'ex storico saponificio Mira Lanza cambierà volto con il progetto di rigenerazione inaugurato oggi, che prevede la nascita di un polo per la logistica, uffici commerciali e spazi polifunzionali con aree verdi e punti di aggregazione.

A occuparsi del progetto è lo studio di architettura Ferrando: "Questo progetto sostituisce una vecchia fabbrica grande, importante, ma oggi dismessa a ormai molti anni, - spiega l'architetto Pierandrea Ferrando - con una struttura nuova, aperta, coerente con il cambiamento che sta avendo tutta la vallata, ma che soprattutto vuole restituire al quartiere servizi e spazi per la socializzazione, che fino a oggi sono mancati. Dentro il progetto ci saranno logistiche per una parte e per un'altra equivalente come dimensioni ci sarà terziario, commercio inteso come fronte commerciale aperto sulla strada, e non centro commerciale, perciò qualcosa che deve contribuire a rivitalizzare il commercio, riqualificare gli spazi e valorizzare il quartiere nel suo insieme".

Sui tempi: "Abbiamo pochissimo tempo - continua Ferrando - ci siamo posti l'obiettivo, siamo andati avanti con un programma molto serrato, abbiamo avuto indirizzi politici molto chiari da parte del sindaco e dell'assessore Garassino. Noi ci siamo prefissi l'obiettivo di cominciare a far vedere qualcosa di costruito in primavera, ed entro la metà del 2023 chiudere le operazioni".

FINALITA’ DELLA RIGENERAZIONE


Il recupero di un’area dismessa delle dimensioni di quasi quattro ettari, posta in un ambito urbanizzato, costituisce di per sé un complessivo beneficio tanto per il quartiere di Rivarolo quanto su scala più grande fino ad influenzare l’intera città nei suoi aspetti qualificanti. L’importanza data al recupero, in questo caso, non è in via esclusiva connessa al sistema architettonico o funzionale dell’area bensì alle ricadute che lo stesso può generare sul comparto socio-economico ed ambientale locale.

Sinteticamente si possono rilevare i seguenti benefici:

primo fra tutti quello del recupero di un vasto compendio edilizio dismesso da anni, oggi inesorabilmente caratterizzato da fenomeni di declino e degrado, ricostituendo una valenza di immagine ormai perduta da tempo. Questo assume un valore prioritario nei confronti delle aree abitate di questa parte di Rivarolo,
costrette a convivere con un fronte inutilizzato dequalificante fonte di degrado urbano;
 
in secondo luogo quello di attivare un complesso che riveste un evidente interesse generale con finalità produttive di scala ampia e di scala locale per  mezzo di destinazioni a servizio al quartiere, grazie alla diversificazione delle funzioni previste;
 
terzo elemento importante da non dimenticare è quello relativo al lavoro, vale a  dire all'aspetto occupazionale. Oltre che a fornire opportunità di lavoro per le Imprese che saranno coinvolte nel processo di ristrutturazione e rifacimento, l'attivazione delle diverse funzioni previste genererà la necessità di nuovi  posti  di lavoro (stimati in circa 370 nuove unità suddivise nelle differenti destinazioni d’uso);

ulteriore elemento è riferito alla razionalizzazione del traffico rendendo percorribile in modo funzionale la via Lepanto e raccordando in modo definitivo via Rivarolo con via Perlasca, garantendo una migliore distribuzione dei transiti sulle due strade;

la riqualificazione del fronte su via Rivarolo assume un valore difficilmente calcolabile che si pone ad elevare il livello qualitativo dell’area di Rivarolo nella porzione più a nord, in modo particolare nelle parti insediate;

in ultimo si pensi alla vera e propria rigenerazione di un'area che a seguito della progressiva dismissione delle attività produttive è caratterizzata ormai da più di vent’anni dal completo abbandono.

IL PROGETTO

Con tale spirito COSPE ha deciso di procedere all’acquisto dell’area, ricercando  le risorse necessarie per realizzare l’intero intervento. La decisione è stata presa a Gennaio 2021, i lavori di demolizione iniziano oggi, 6  Dicembre, ed il completamento dell’intera opera è previsto entro i primi mesi dell’anno 2024. Analizzate le caratteristiche architettoniche, strutturali, artistiche ed energetiche degli edifici esistenti, il progetto prevede la completa demolizione dei fabbricati.  L’area libera lascerà spazio alla formazione di un nuovo complesso dalle caratteristiche contemporanee, sia per tipologie costruttive, sia per efficienza distributiva ed energetica. Il nuovo polo sarà sede di una pluralità di funzioni
che garantiranno  che  l’area  possa  essere  di  nuovo cuore  pulsante del  quartiere. Sono previsti servizi alla collettività, spazi commerciali, spazi direzionali, ampi parcheggi in copertura, spazi verdi e spazi di aggregazione.
L’apparato delle opere pubbliche sarà caratterizzato da spazi aperti, verdi e  vivibili. La viabilità, rivista secondo le nuove necessità del quartiere, sarà in grado di migliorare il traffico veicolare del quartiere, grazie alla formazione di una nuova rotatoria lungo via Rivarolo, all’allargamento di via Lepanto. È altresì prevista la maggiorazione della sezione del sottopasso in altezza e larghezza lungo via Lepanto verso via Perlasca al fine di sgravare il quartiere dal traffico pesante attuale e generato dal nuovo insediamento.  

STORIA E DESCRIZIONE DEL SITO

Per raggiungere l'area della Mira Lanza partendo da Genova, si deve raggiungere l’uscita autostradale di Genova Bolzaneto e poi procedere verso sud su via Colano seguendo le indicazioni per Bolzaneto. Una volta attraversato
il  centro,  la  strada  cambia  nome in via Teglia per circa un chilometro, e si procede seguendo le indicazioni per Genova  Rivarolo. Lungo il percorso stradale sulla sinistra, sorgono alcune strutture commerciali di grandi dimensioni. L’area industriale ex-Mira Lanza rimane sulla destra dell’asse  stradale, in un ampio lotto che costeggia il tracciato ferroviario sul Polcevera (più di 20.000 metri quadrati). Nel  1873 viene fondata a Rivarolo la Fabbrica Candele Steariche, Sapone e Acido Solforico. In  seguito ad un incendio del 1903, l’azienda viene rilevata da una nuova società, la quale avvia un processo di ricostruzione con ampliamento degli impianti e dotazione di macchinari moderni: da 14.000 metri quadrati lo stabilimento cresce inglobando altre aree e fabbricati. Nel 1907 avviene la fusione con la fabbrica dei Fratelli Lanza: lo stabilimento viene ulteriormente ampliato acquisendo un’area confinante di circa 3.500 metri quadrati. L’industriale Erasmo Piaggio fonda nel 1873 la "Fabbrica  Candele  Steariche, Sapone e Acido Solforico L. Bottaro e C.”; nel 1889 la società diventa "Società Anonima Stearineria Italiana" e nel 1907 si fonde con le concorrenti stearinerie Lanza. Nonostante nel 1912 un altro incendio abbia distrutto quasi completamente i reparti di produzione e macchinari, anche in questo caso la ricostruzione è rapida.

Alla fine degli anni ’20 la Mira Lanza è l'azienda leader in Italia nei saponi da bucato e esporta 22.500 quintali di saponi e candele all’anno, occupando nei suoi stabilimenti quasi 1.400 addetti. Durante la seconda guerra mondiale vengono chiusi gli stabilimenti di Torino, Napoli e Cornigliano, mentre quello
di Rivarolo insieme a quello di Mira vengono potenziati con la meccanizzazione delle tecniche di confezionamento del sapone. Nel 1964 lo stabilimento della Mira Lanza di Rivarolo viene chiuso a causa dell’esaurimento della falda freatica
sottostante, ma anche per l’impossibilità di un’ulteriore espansione in una zona fortemente urbanizzata. Nel 1999 lo stabilimento di Mira e i suoi marchi storici entrano a far parte del gruppo Reckitt Benckiser: quando in Val Polcevera le attività cessano, la fabbrica è affittata a diverse imprese che successivamente la
lasciano, in vista di un intervento di riconversione. Nonostante diversi progetti di
recupero succedutesi nel tempo, l’area ex Mira Lanza è rimasta vuota per decenni: molti edifici sono stati demoliti, mentre quelli rimasti in piedi
versano in stato di grave degrado. L’ostacolo che fino ad oggi ha impedito di
recuperare gli immensi spazi dell’ex-fabbrica di detersivi era la sua destinazione ad uso sanitario decisa dalla Regione, in accordo con Comune ed Asl 3, in vista della futura realizzazione dell’ospedale di vallata per il Ponente e la Val
Polcevera.

“Tratto dal sito Genova 2050”

Redazione

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