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Attualità | 13 dicembre 2021, 15:36

“Caro Babbo Natale, ecco i nostri desideri”: i comitati di Certosa chiedono un aiuto per il quartiere-cantiere

Iniziativa del Comitato Liberi Cittadini di Certosa che scrive a Babbo Natale chiedendo in dono un aiuto a non venire soffocati dai lavori in corso: un modo che fa sorridere ma anche riflettere sul momento difficile che sta vivendo questa zona di Genova

“Caro Babbo Natale, ecco i nostri desideri”: i comitati di Certosa chiedono un aiuto per il quartiere-cantiere

Hanno stampato una lettera a Babbo Natale, su foglio che lo raffigura, icona dei bambini e delle feste, non per chiedere dolci e giochi ma piuttosto i loro diritti. Lettera che mai giungerà al mittente ma che di certo porta attenzione a un quartiere che sta vivendo anni di disagi inenarrabili, prima con il crollo del Morandi e ora con lavori in corso di grande portata ma pure di forti disagi per la gente. E il futuro non appare tranquillo in quanto le nuove ferrovie porteranno treni in corsa persino tra le case.

“Siamo dei cittadini che in forma di volontariato, nei territori di via Arduino/Landi, Campasso, Campi, Certosa, Rivarolo e Fegino, stanno cercando di affrontare le trasformazioni che il collegamento ferroviario merci Porto - Terzo Valico e il prolungamento della Metropolitana porteranno nelle nostre realtà” esordiscono. “Forse - prosegue la lettera - spinti dalla nostra ricerca delle verità nascoste, siamo stati un pochino impertinenti nei confronti del gruppo dirigente delle Ferrovie, che vuole entrare nelle nostre case, con tanti carri merci carichi di ogni ben di Dio, non destinati a noi, senza neppure bussare. Tanto, dicono loro, le trivelle e le ruspe, si sono già presentate per rompere la monotona vita di periferia”.

E se a Natale è vero che si è tutti buoni, ecco che la lettera intende toccare le corde del sentimento: “Contiamo sulla bontà dell’amministratore delegato delle Ferrovie che a proposito di infrastrutture ha dichiarato che tutto deve andare in un’ottica di sostenibilità, in linea con il percorso della transizione ambientale”.

“Per favore, manda una letterina anche a chi fa esplodere le mine a Fegino - insistono gli abitanti che invocano Babbo Natale - Ci rendiamo conto di essere piuttosto pretenziosi, nel chiederti di mettere una parola buona con l’amministrazione comunale per riavere una via Canepari, percorribile rapidamente dai mezzi pubblici, un vero parcheggio in piazza Palli e dei sottovia accessibili anche senza il gommone. Per favore se nei tuoi giri con le renne vedi l’assessore all’Ambiente, porta una parola di conforto anche a lui e invitalo a non tagliare gli alberi del giardino della scuola e della piazzetta, anzi a creare un bel giardino in via Ariosto”.

E se con l’ironia si può dire ciò che sarebbe magari eccessivo nella dialettica ufficiale, ecco che la lettera conclude: “Siamo un po’ monotoni, chiediamo troppe cose e sempre le solite, avere le Ferrovie sedute intorno a un tavolo, un cronoprogramma della metropolitana, dibattere in un’assemblea pubblica i criteri per il Pris, conoscere i progetti ferroviari dell’Autorità portuale. In una parola, conoscere lo sviluppo di queste nostre realtà territoriali e partecipare alla loro crescita. Caro Babbo Natale, sappiamo che il sindaco ha tanti impegni, ma se l’invito arriverà da te sarà certamente disponibile a uno scambio di regali sotto il vischio. Ma mi raccomando, anche tu compra i regali nei nostri magnifici negozi di vicinato”.

Dino Frambati

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