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Attualità | 24 dicembre 2021, 15:32

Masone, torna la grande magia del presepe meccanizzato in stile Anni Trenta

Sino al 13 febbraio, la splendida Natività è visitabile, a ingresso libero, presso le sale dell’antico Museo del Ferro, grazie al lavoro e alla passione degli Amici del Museo di Masone. Allestite pure le due mostre dedicate al fotografo Antonio Rusca e allo scultore Armando Tommei

Masone, torna la grande magia del presepe meccanizzato in stile Anni Trenta

Natale è anche tempo di presepi, e uno dei più suggestivi, nonché in continua espansione, si trova in Valle Stura, nelle sale del Museo Civico Andrea Tubino di Masone. In quel complesso che ospita un’importante testimonianza legata all’arte del ferro e alla sua lavorazione, ogni anno l’allestimento della Natività diventa sempre più bello, grazie all’instancabile e prezioso lavoro dell’associazione Amici del Museo di Masone, in particolare dei fratelli Gianni e Tomaso Ottonello, vere colonne portanti di un gruppo che conta innumerevoli e meritevoli appassionati e volontari.

Il Presepe Meccanizzato di Masone è stato inaugurato lo scorso 8 dicembre e resterà allestito sino al prossimo 13 febbraio, con orari di visita ogni sabato e domenica dalle 15,30 alle 18,30. Dal 23 dicembre al 6 gennaio, inoltre, aperture tutti i giorni dalle 15,30 alle 18,30, mentre per altri orari e visite infrasettimanali si può prendere contatto con il numero telefonico 347 1496802, oppure scrivendo alla mail museomasone@gmail.com.

Per questa edizione 2021/2022, l’ambientazione è negli anni Trenta del Novecento: “Quella di quest’anno - afferma Gianni Ottonello - è la diciottesima edizione, e, come ormai consuetudine, ci troveremo a visitare Masone intorno agli anni 1930. Le animazioni e i movimenti meccanizzati riportano alla memoria i vecchi mestieri e le vecchie usanze: la fucina, il maglio, i boscaioli, i contadini, i falegnami e il fumo dei camini animano la rappresentazione. Naturalmente, come ogni anno, c’è da scoprire qualche parte nuova che, inserita nel contesto tradizionale del presepe, porterà nuovi stupori al visitatore. Un’occasione unica per tornare bambini con i bambini. Si entra nel presepe come tante figurine, ma poi si esce ricchi di felicità. Ci sono oltre un centinaio di movimenti e le ricostruzioni delle borgate più caratteristiche del paese”.

L’ingresso è libero per tutti i visitatori: una piccola oblazione viene ricambiata con caramelle e dolcini. Ad arricchire la proposta culturale, anche stavolta gli Amici del Museo di Masone hanno aggiunto un paio di mostre: la personale del fotografo Antonio Rusca e una mostra di sculture realizzate dal genovese Armando Tommei. Inoltre, al museo si possono visitare la sala storica del presepe, con le statuine presepiali di scuola napoletana, genovese e di numerose altre scuole; il presepe in terracotta di Severa Micca Pastorino, artista di origine masonese, che ha trasformato i masonesi più caratteristici del passato in statuine; il presepe di Loly Pisano Marsano, vera chicca del presepe genovese.

Fondato nel 1980 e allestito nell’ex convento degli Agostiniani (XVII secolo), il Museo Civico Andrea Tubino di Masone testimonia la vita quotidiana e le attività lavorative in età preindustriale. Dedicato ad Andrea Tubino, suo fondatore e appassionato cultore della storia della sua valle, raccoglie reperti archeologici romani e preistorici dell’entroterra appenninico ligure, oltre ad oggetti che ne hanno caratterizzato l’economia come quelli legati alla produzione vetraria, cartaria e soprattutto siderurgica.

Il polo è anche noto come Museo del Ferro: qui sono conservati i prodotti in ferro degli opifici masonesi, strumenti e ricostruzioni degli ambienti di lavoro dove operavano ferrai, fabbri, chiodatoli, ma anche oggetti d’uso quotidiano, attrezzi agricoli testimonianza del lavoro, della fatica e delle usanze della popolazione.

Da vedere l’incudine e i martelli usati per la manutenzione di lame e falci, chiodi. Presente anche una raccolta di Presepi di scuola genovese e napoletana del ’700 e dell’800 e un’interessante raccolta di minerali. In esposizione anche frammenti ceramici di ciotole e pentole usate nella lavorazione della lana, ritrovati a Rossiglione e databili fra V e IV secolo a.C.

Alberto Bruzzone

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