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Attualità | 19 marzo 2022, 12:46

Un bene confiscato alla mafia nel centro storico diventa la Casa dei Papà (Foto e Video)

Un presidio che potrà essere di supporto ai padri separati che sono alle prese con difficoltà di tipo economico e psicologico dovute alla separazione

Un bene confiscato alla mafia nel centro storico diventa la Casa dei Papà (Foto e Video)

Da un bene confiscato alla mafia nasce la 'Casa dei Papà', un presidio che potrà essere di supporto ai padri separati che sono alle prese con difficoltà di tipo economico e psicologico dovute alla separazione.

La casa, un piccolo spazio in vico dei Cannoni, è stata inaugurata questa mattina proprio in occasione della festa del papà.



Si tratta di un recupero di un pezzo della città all'onore della città, è importante perché in questa maniera riusciamo a dare un aiuto a quelli meno fortunati di noi, dei padri separati che si trovano in condizioni pessime. - spiega Mauro Lami, presidente associazione papà separati Liguria – La separazione può arrivare a portare alla depressione, perché ci si sente un fallito come uomo, come persona, come padre, compagno, marito. La depressione può portare al suicidio, soprattutto per persone già fragili la separazione non è uno scherzo. In questa casa quello che cercheremo di fare è dare un supporto per farli uscire dallo stato di precarietà il prima possibile e poter ricostruire la propria vita, logicamente tenendo il legame con i figli, infatti abbiamo messo un divano letto che ci è stato regalato, e l'idea è quella di mettere una poltrona letto per poter ospitare i figli. Questa è una casa molto piccola, ma non mettiamo limiti al futuro, magari con ulteriori donazioni o altri bandi potremo avere la possibilità di avere maggiori numeri”.



Io dico sempre che in qualche modo anche il lavoro dell'ente pubblico diventa veramente fondamentale quando è sinergico con le tante realtà fatte da tanti privati che danno il loro tempo libero per iniziative come questa. - ha dichiarato l'assessore al centro storico Paola Bordilli Questi presidi sono importanti soprattutto perché sono in questa zona perché la rendono in qualche modo viva. Sicuramente, come bene confiscato alle mafie è importante che le progettualità che si inseriscono in questi luoghi siano anche socialmente valide. Sicuramente l'occasione della festa del papà è un modo per sottolineare le problematiche e l'amministrazione comunale deve dimostrare una sensibilità forte su questi temi e dare risposte che devono essere condivise e comunicate, è importante dare voce alle tematiche e alle soluzioni come questa”.

Ricordiamo che è un presidio di località, abbiamo sottratto alle mafie questo locale e lo abbiamo destinato a qualcosa di importantissimo dal punto di vista sociale, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale. - ha spiegato l'assessore alle pari opportunità Giorgio VialeIo sono veramente lieto di essere stato invitato, per passate esperienze professionali ho avuto a che fare con situazioni di padri separati in difficoltà e trovo questa iniziativa splendida perché consente un momento di respiro a chi è in momentanea difficoltà”.

Al di là di quello che verrà, che è importantissimo, si tratta di un bene sequestrato alla mafia che viene ridato all'uso migliore per la società civile. - ha commentato il presidente del Municipio Centro Est Andrea Carratù - Tutto ciò che come Municipio abbiamo sempre richiesto è quello di porre attenzione ai beni sequestrati alla mafia per dare dei segnali importanti. Gli usi di questi beni sono tutti sociali, importantissimi per il centro storico, i significati sono due, uno molto pratico che è quello di dare dei servizi ai cittadini e poi quello di dare segnali importanti alla criminalità, il centro storico non è della criminalità, ma dei cittadini genovesi perbene”.



Dobbiamo rompere un luogo comune secondo cui è sempre colpa del marito – riflette il coordinatore Liguria Cultura e Innovazione Fdi Giuseppe Murolo Questo serve anche a riequilibrare le cose, ci sono molte situazioni in cui la colpa è effettivamente del marito, ma anche situazioni in cui le mogli approfittano dei figli per mettere alle corde il proprio ex coniuge. Questa soluzione viene incontro ai padri separati che vivono una situazione psicologica ed economica tremenda, quindi ben vengano iniziative di questo tipo”.



Secondo i dati forniti dall'associazione papà separati Liguria, Nel 2020 si sono celebrati circa 97.000 matrimoni (di cui circa 70.000 primi matrimoni) e circa 80.000 separazioni.

"I problemi pratici sono solo uno dei tanti motivi di sofferenza e preoccupazione nel momento della separazione, ma possono facilmente diventare drammatici e apparire insormontabili nel momento in cui le persone si ritrovino sole e non abbiano le spalle
ben coperte da un lavoro sicuro, dall’aiuto della famiglia di origine, e da una rete efficiente di sicurezza sociale. Circa 60.000 separazioni coinvolgono figli minori per i quali vengono disposti provvedimenti di mantenimento, che nell’87% dei
casi è a carico del padre
.

Per quanto riguarda l’abitazione, al momento della separazione, il nucleo familiare deve, a parità di risorse economiche, sdoppiare la propria residenza. Questo significa che uno dei due coniugi deve abbandonare la casa, che rimane in utilizzo all’altro, oppure che entrambi i coniugi devono trovare una nuova abitazione.



Nella maggior parte dei casi, e in particolare quando vi è un’unica abitazione nel possesso del nucleo famigliare, è il padre a dover cercare un nuovo alloggio.
Nell’esperienza più che decennale dell’Associazione, abbiamo riscontrato che spesso questo passaggio risulta particolarmente critico, in quanto la ricerca della casa richiede risorse economiche di cui spesso il genitore separato non dispone, in un momento di sovraccarico economico (spesso la separazione ha costi ingenti anche da un punto di vista legale) e di grave sofferenza psicologica.

Abbiamo frequentemente incontrato persone in forte difficoltà, tanto da adottare situazioni di fortuna più o meno improvvisate. A volte, laddove possibile, il ritorno nella famiglia di origine, a volte situazioni assai più precarie, come magazzini, a volte
l’automobile, a volte per strada. Queste situazioni impattano negativamente anche sul rapporto con i figli, che risulta impossibile ospitare durante la giornata o nei
pernottamenti in mancanza di un alloggio proprio. Si complicano i rapporti in un momento delicatissimo che incide poi anche sulle relazioni future.

Sebbene siano stati fatti, negli ultimi anni, bandi di edilizia popolare in cui si dava priorità ai genitori separati (di entrambi i sessi), tali bandi, con i loro tempi dilatati, non si sono rivelati idonei al carattere emergenziale e urgente che hanno le situazioni di separazione. Per questo motivo siamo molto felici di poter inaugurare una casa, un piccolo spazio nel centro storico, dove un papà potrà abitare nel momento di emergenza e ospitare eventualmente anche i figli.

Si tratta di un bene confiscato alla criminalità organizzata, uno spazio che prima vedeva una quotidiana violenza e sopraffazione, e che ora è stato recuperato per dare una possibilità di recupero e vita a persone in difficoltà, anche grazie allo sforzo di tanti cittadini e abitanti del quartiere che si sono impegnati per questo.

L’apertura di questo spazio ha un valore ancora più grande, perché dimostra che l’unione e la solidarietà fanno la forza e che non ci si deve arrendere sia nelle difficoltà personali, che di fronte al male rappresentato dalle organizzazioni criminali.
La casa è stata interamente ristrutturata da un gruppo di volontari dell’Associazione (genitori separati e/o loro parenti) con l’aiuto di tanti amici.



La Casa del papà di Genova va ad affiancarsi alla Casa del papà di Strevi (Al) e alla Casa del papà di Imperia. L’Associazione è presente nelle quattro province liguri, con il Pronto Genitore 3336956952 dedicato a chi ha bisogno di consigli, o anche solo di un sostegno amicale e psicologico nel momento di difficoltà.

In ogni provincia sono inoltre presenti 'Sportelli per la bigenitorialità' dove è possibile avere consigli pratici e legali, seguire gruppi di incontro e di mutuo aiuto, con la possibilità di poter aderire a numerose iniziative".

Francesco Li Noce

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