A che punto è la questione per riconcedere l’accesso alle dighe foranee ai pescatori e ai pescasportivi? Si è andati avanti sul tema, dopo che c’è stato un divieto che ha causato molti problemi e dissapori nei mesi scorsi?
A ritornare sul tema, in Consiglio Comunale, è il consigliere e capogruppo di Italia Viva, Mauro Avvenente, che ha presentato un’interrogazione a risposta immediata (ex articolo 54) alla Giunta Bucci: “Vorrei conoscere - spiega Avvenente - l’esito dei recenti incontri avvenuti tra l’assessore Francesco Maresca e Autorità di Sistema Portuale di Genova e Savona. Chiedo di sapere se vi sono state evoluzioni circa la possibilità di riavviare la sana pratica sportiva per i tanti praticanti lo sport della pesca con canna, anche affiliati a Fipsas e Arci Pesca, e di poter consentire la ripresa economica di tutta la filiera dei produttori e rivenditori di prodotti per la pesca che sono stati gettati in uno stato di profonda crisi dalle decisioni di Autorità Portuale e di Capitaneria di Porto. Tutto questo ha comportato il divieto di accesso alle dighe foranee, contraddicendo così una tradizione secolare di rapporto con il mare che i genovesi e i liguri hanno, da sempre, sviluppato”.
Ad aggiornare Avvenente, tutto il Consiglio Comunale, ma soprattutto i diretti interessati è stato l’assessore comunale con delega allo Sviluppo Economico e Portuale, Francesco Maresca: “Come Comune, nei limiti della nostra competenza, stiamo svolgendo un’azione per far riprendere la pesca sulla diga con i due enti competenti, Autorità di Sistema Portuale e Capitaneria di Porto. Ho riscontrato una problematica mai vista prima a livello burocratico, ma ritengo prioritario, con Autorità Portuale, Capitaneria e Regione, prevedere un protocollo di collaborazione orizzontale per trovare strumenti giuridici con l’obiettivo di far riprendere l’attività. Abbiamo anche dato disponibilità di nostri volontari per vigilare l’attività, siamo disponibili alle soluzioni. La prossima settimana si svolgerà un incontro tra i vertici di Autorità Portuale e Capitaneria per arrivare a una soluzione definitiva. Continueremo a monitorare anche perché in altri porti, Trieste e Livorno, sono state fatte ordinanze che hanno consentito la ripresa della pesca sportiva. Entro Pasqua auspico una soluzione”.
È dalla scorsa estate che pescatori e pescasportivi non possono accedere alle dighe. Infatti, il primo atto ufficiale di Avvenente risale a settembre del 2021. Secondo l’esponente di Italia Viva, “l’attività della pesca con canna dalle dighe foranee e dai moli di sottoflutto è praticata da sempre dai cittadini genovesi. Vietarne la pratica significa accanirsi nei confronti di una categoria di sportivi. Questa decisione lascia perplessi, amareggiati e arrabbiati, soprattutto perché i pescatori si sentono privati della possibilità di perseguire la loro passione per la pesca sportiva dilettantistica. Il porto e la città hanno la necessità di operare convivendo serenamente, evitando di esasperare situazioni di frizione che esistono in merito alle criticità causate dalle attività portuali. Una sagace revisione delle decisioni assunte e l’individuazione di soluzioni equilibrate e ragionevoli contribuirebbero a stemperare tensioni che vanno certo evitate e non alimentate”.
Per questo Avvenente, già mesi fa, chiedeva alla Giunta Comunale “di adoperarsi presso la Capitaneria di Porto affinché possa modificare la decisione assunta in merito alla questione in oggetto e si possa ripensare a rivedere le determinazioni, tenendo anche conto che queste misure di registrano esclusivamente nel porto di Genova”. Maresca annuncia una soluzione entro Pasqua. Manca poco.